Per quanto il sistema statale delle pensioni possa ispirare fiducia, meglio non affidarcisi al 100%. A volte è bene compensare con un fondo pensioni.
In un Paese come il nostro in cui le pensioni sono un problema strutturale, avere le spalle coperte è essenziale per condurre una vita tranquilla dopo aver smesso di lavorare. Aprire un fondo pensione può essere la soluzione a questi problemi.
I fondi pensione sono strumenti di previdenza privata estremamente importanti per il nostro Paese. In primis per i liberi professionisti che non possono accedere alla previdenza pubblica, per loro l’apertura di in fondo pensione è necessaria per avere delle garanzie di stabilità finanziaria una volta ritirati.
Non soltanto coloro che non hanno accesso alle normali prestazioni pensionistiche INPS hanno bisogno di un fondo pensione. Considerando quanto complesso sia il mondo del lavoro in Italia in questo periodo molti giovani neo lavoratori si stanno chiedendo se riusciranno mai ad arrivare all’età anagrafica o contributiva per poter andare in pensione.
Davanti a questa incertezza la prudenza è buona consigliera, e cosa c’è di più prudente di avere un piano B per il proprio ritiro fin da subito? Di fondi pensione ne esistono di diverse categorie, ognuna pensata per un tipo diverso di esigenza del lavoratore. Questi si dividono in Fondi pensione chiusi, Fondi pensione aperti e Piani Individuali Pensionistici (PIP). I fondi pensione chiusi raccolgono i contributi dei lavoratori che intendono aderirvi e investono queste somme per riuscire in futuro ad averli indietro in forma di assegno pensionistico integrativo.
Tipi diversi di fondo pensione, ecco come funzionano
I fondi pensione chiusi costituiscono quindi un capitale di sicurezza da utilizzare ad integrazione della normale pensione statale. In maniera piuttosto diversa, i fondi pensione aperti sono accantonamenti che vengono istituiti presso le banche, compagnie assicurative o società private che si occupano di gestire i risparmi di chi vi aderisce. Questi fondi pensione possono accogliere contributi sia su base singola sia di un gruppo, a scelta di chi aderisce. Infine il PIP è una forma di piano pensionistico che può essere sottoscritto soltanto su base individuale presso compagnie di assicurazione.
Aderire ad un fondo pensione è estremamente importante per avere, una volta in pensione, un’entrata complementare all’assegno pensionistico, che potrebbe essere decisamente più basso di quanto desiderato. Si ricorda che per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 potrà andare in pensione soltanto dopo aver raggiunto abbastanza contributi da avere un assegno pensionistico che sia almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Questo significa o avere una pensione di 754,91 euro al mese o lavorare per più anni per poter avere un importo più alto.
Aprire un fondo pensionistico integrativo è una scelta dettata dalla prudenza ed è aperta a tutti i lavoratori, di qualsiasi età. Anche chi ha appena cominciato a lavorare può sottoscriverne uno e avere più possibilità di essere sereno una volta avvenuto il ritiro dal mondo del lavoro. Per quanto riguarda quale dei fondi pensione è meglio sottoscrivere, questo sta alla valutazione del singolo in base alle sue necessità.