Ferie e periodo di preavviso, come da titolo, sono due cose totalmente differenti tra loro. A questo proposito è sorto un dubbio comune.
Ferie e preavviso sono due concetti che nel mondo del lavoro sono particolarmente ricorrenti. Soprattutto da parte dei richiedenti, i quali puntualmente devono misurarsi col loro datore di lavoro per sperare di ottenerli al momento utile. A tal proposito, come da titolo, è sorto un dubbio che in molti si sono posti: si possono sovrapporre le due cose?
Per poter fornire una risposta ben precisa, è doveroso prendere in analisi ciò che dice la legge a tal proposito. Come spesso accade, per capire ciò che viene detto a livello legislativo bisogna prendere in esame una sentenza.
Dopo aver dato le sue dimissioni, un dirigente aveva dato la disponibilità al lavoro fino allo scadere dei tre mesi di lavoro. Tuttavia, il suo datore aveva imposto come obbligatorie tutte le ferie arretrate. Equivalenti proprio al periodo in cui il dirigente si era reso disponibile. Così, l’indennità di preavviso si era ridotta. Più ferie godute e meno soldi ottenuti nel trattato di fine rapporto, noto TFR.
A tal proposito, la legge ha ritenuto questo comportamento come un diritto violato: le ferie non godute e il periodo di preavviso non possono essere sovrapposte tra loro.
O almeno, questo è ciò che recita il Codice Civile, risalendo così alla voce dell’ultimo comma. Ma esattamente, sentenze a parte, nello specifico a cosa ci si riferisce? La risposta verrà fornita nel corso del prossimo paragrafo.
Ecco cosa dice il Codice Civile sul periodo di preavviso
Per legge il dipendente deve avere diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite. Meglio ancora se continuative e poste a discrezione dell’azienda, così da non gravare sulla produzione. Il periodo di preavviso, dunque, non può essere affatto sovrapposto a questo lasso di tempo feriale.
Si tratta dunque di una pratica illecita, come recita a sua volta la sentenza citata in precedenza. E in quanto provvedimento illegale, può prevedere il risarcimento nei confronti del dipendente, che in questo caso andrebbe a costituire la parte lesa. Senza contare inoltre tutte le altre sanzioni previste, per le quali servirebbe un vero e proprio procedimento giudiziario.
In quanto lavoratori è giusto conoscere i propri diritti, così come è sacrosanto fare il possibile per farli valere. Il modo migliore, nonché quello più efficace, è quello di essere informati in materia.