Chi perderà il Reddito di Cittadinanza potrà comunque beneficiare della Misura integrativa regionale. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Fuori un sussidio e avanti un altro! La maggior parte dei percettori, dopo luglio, non riceverà più il Reddito di Cittadinanza. Ma niente paura: arriva la Misura integrativa regionale. In questo articolo vi spieghiamo di cosa si tratta e cosa bisogna fare per ottenere il beneficio.
Chi ha percepito il Reddito di Cittadinanza per tutti i primi 7 mesi del 2023, perderà il diritto a ricevere il sussidio grillino dopo luglio. Chi rientra in casistiche eccezionali, potrà continuare a fruire della misura fino alla fine del 2023. La maggior parte dei percettori, però, resterà senza alcun tipo di aiuto almeno fino al 2024 quando poi entreranno in scena le nuove misure di supporto studiate dal Governo Meloni.
Alcuni nuclei familiari sono molto spaventati all’idea di perdere il Reddito di Cittadinanza in quanto temono di non sapere come fare ad andare avanti. Per diverse famiglie, infatti, il beneficio statale – nato nel 2019 su forte spinta del Movimento Cinque Stelle – ha costituito, per anni, l’unica entrata. Il problema del Reddito, infatti, è proprio questo: da strumento temporaneo finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro, si è ben presto trasformato in una misura assistenzialista.
Misura integrativa regionale: cos’è e come averla
Come anticipato, coloro che dopo luglio non riceveranno più il Reddito di Cittadinanza, potrebbero comunque beneficiare di un’altra forma di aiuto: la Misura integrativa regionale. L’iniziativa è partita dai Comunisti italiani e da Rifondazione comunista ed è stata accolta con entusiasmo da gran parte della popolazione.
La Misura integrativa regionale, per il momento, è ancora oggetto di discussione. Anzi: è ancora una proposta per la quale è stata lanciata una raccolta firme. Milioni di famiglie, a partire da agosto, resteranno senza alcuna forma di sussidio da parte dello Stato. È bene, però, precisare un aspetto: le famiglie composte da soggetti non occupabili – minori, persone con più di 60 anni, disabili- continueranno a ricevere il Reddito di cittadinanza fino alla fine del 2023. Pertanto a restare senza il Rdc saranno solo quei nuclei familiari composti da soggetti occupabili: persone di età compresa tra 18 e 59 anni in grado di lavorare. E, in estate, fosse anche solo per due o tre mesi, un lavoretto stagionale è più facile da trovare specialmente nel settore alberghiero e della ristorazione.
Ma per Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Partito del Sud, Usb e altre associazioni, togliere il sussidio a queste famiglie è un’ingiustizia e, dunque, hanno avviato questa petizione popolare che ha già riscosso un grande successo. La petizione si rivolge unicamente alla Regione Campania per il momento: regione che primeggia per numero di famiglie che prendono il Rdc. La raccolta firme è già stata recapitata al governatore campano, Vincenzo De Luca. Se la Misura integrativa regionale otterrà il via libera, diventerà effettiva a partire da agosto e avrà lo stesso importo del Reddito di Cittadinanza.