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Conti cointestati: arriva la mazzata delle nuove regole e limiti | Occhio alla normativa

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Samanta Airoldi

Nuove regole per quanto riguarda i conti correnti cointestati.  Attenzione perché a finire nei guai basta un attimo. Vediamo i dettagli.

È abbastanza comune che due coniugi  oppure i genitori e i figli, abbiano conti correnti cointestati. Ma cosa accade in caso di decesso di uno degli intestatari del conto? E in caso di pignoramento? Vediamo insieme tutte le novità a riguardo.

Conti cointestati e decesso
I conti cointestati possono dare luogo a diversi problemi/ Ilovetrading.it

Come suggerisce il nome stesso, un conto corrente è cointestato se i titolari sono più di uno. Un conto corrente cointestato può essere di due tipi:

  • a firma congiunta: per qualunque attività è necessaria l’autorizzazione di tutti gli intestatari;
  • a firma disgiunta: ogni intestatario può agire autonomamente e fare prelievi, bonifici e tutte le operazioni bancarie previste.

Tuttavia ogni intestatario può prelevare al massimo solo la somma corrispondente alla sua quota. Facciamo un esempio: se il conto è intestato a due persone, ciascuna di esse avrà il 50%. Se sul conto corrente ci fossero 1000 euro, ciascun intestatario potrà prelevarne, al massimo, 500. Discorso un po’ diverso va fatto nel caso in cui un conto corrente cointestato andasse in rosso: in questa situazione, a prescindere da chi è il responsabile, la banca può chiedere a tutti gli intestatari l’intera somma dovuta per saldare il debito.

Conto cointestato: eredità e pignoramento

Avere un conto corrente cointestato, a volte, può portare più grane che benefici. Tuttavia continua ad essere una pratica molto frequente tra i coniugi o tra genitori e figli. Infatti avere un solo conto corrente consente di risparmiare sui costi di gestione.

Conti cointestati, novità
Novità riguardo i conti cointestati/ Ilovetrading.it

Una delle domande più frequenti è che cosa accade quando uno degli intestatari del conto muore. Le strade sono due: se il conto corrente cointestato è a firma congiunta,  nel caso in cui uno dei cointestatari muore, gli altri cointestatari del conto non possono fare nulla e  il conto corrente viene bloccato fino a quando la banca non ha la dichiarazione di successione. Se, invece, il conto è a firma disgiunta, la banca congela solo gli importi che spettano agli eredi del defunto ma gli altri cointestatari possono tranquillamente riscuotere  la propria quota.

Massima attenzione a questo particolare: chi ha un conto cointestato e, per mettersi al riparo, sapendo che l’altro intestatario sta per morire, svuota il conto corrente per evitare che la banca blocchi i soldi, può avere dei guai. In particolare la banca gli può chiedere la restituzione dei soldi prelevati, perché quando muore uno dei titolari di un conto corrente cointestato, la metà dei soldi sul conto devono essere divisi tra gli eredi e in nessun caso l’altro cointestatario – fosse anche la moglie-  può prendere tutti i soldi presenti sul conto.

Passiamo ora alla parte più dolente: cosa accade in caso di pignoramento? Se il debito riguarda solo uno degli intestatari, può essere pignorata solo la sua quota. Tutto il resto non verrà toccato e gli altri cointestatari potranno continuare a prelevare e utilizzare la propria parte di denaro che verrà lasciata sul conto.

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