È possibile riuscire a recuperare gli arretrati Inps della pensione? Il caso che consente di approfondire la questione.
Vi sono lavoratori che, pur avendo raggiunto i 67 anni di età, non hanno maturato il periodo minimo di contribuzione richiesto dalle norme vigenti ovvero 20 anni. E per tale motivo pensano che non potranno andare in pensione e ricevere un assegno mensile per il sostegno delle loro spese nel periodo della vecchiaia.
In realtà il tema delle pensioni è argomento molto complesso e ricco di sfumature ed occorre pertanto verificare con attenzione tutte le leggi perché potrebbero esserci sorprese positive o negative. In questo caso andiamo ad affrontare la storia di un pensionato emiliano, una vicenda che permette di approfondire il tema delle pensioni in deroga e degli arretrati Inps e comprendere come in alcune specifiche situazioni sia possibile recuperarli.
La persona in questione è infatti riuscita a recuperare ben 32mila euro di arretrati ottenendo una pensione che pensava non avrebbe mai ricevuto. Il lavoratore in questione, consapevole di non aver totalizzato i 20 anni di contributi minimi che la legge prevede per ricevere la pensione, ha provato a chiedere all’Inps l’assegno sociale.
Trovandosi con una graditissima sorpresa: è infatti emerso che la persona in questione non avrebbe dovuto ricevere l’assegno sociale, bensì una pensione fatta e finita. Come? Perché nel suo caso erano sufficienti 15 anni di contributi versati e per tale motivo si è ritrovato non solo con l’assegno mensile ma anche con una enorme quantità di arretrati, ben 32mila euro. Il motivo è legato al fatto che avrebbe dovuto ricevere la pensione a partire dai 67 anni ma lui ha fatto la richiesta dell’assegno sociale a 70 anni.
Come è stato possibile? Esiste una vecchia normativa nota come ‘deroga Amato’ che permette, nel rispetto di specifici requisiti, di accedere alla pensione con 15 anni di contributi versati. Le misure in questione sono state introdotte dall’articolo 2 comma 4 del Decreto Legislativo 503 del 1992 rimanendo in vigore anche dopo l’introduzione della riforma Fornero.
Sono tre, nella fattispecie, le deroghe Amato. La prima permette, per chi ha 15 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1992, di ricevere una pensione senza dover raggiungere i 20 anni di contributi versati, al compimento dei 67 anni di età. Il secondo caso riguarda chi è stato, al 31 dicembre 1992, autorizzato alla prosecuzione volontaria dei versamenti da parte dell’INPS.
La terza deroga Amato riguarda invece i lavoratori caratterizzati da carriere discontinue: il requisito richiesto in questo caso è che 10 anni di contributi siano stati versati non coprendo le 52 settimane di contribuzione o i 12 mesi, ovvero in periodi inferiori all’anno. Il secondo requisito è che il primo contributo versato abbia un minimo di 25 anni dalla data della richiesta della pensione.
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