L’assegno di invalidità viene corrisposto a chi si trova in stato di invalidità civile dal 74% al 100%. Quest’anno potrebbero arrivare degli aumenti.
Quest’anno vedremo un aumento degli assegni di invalidità civile, ma questi saranno relegati soltanto a un particolare tipo di persone, escludendo la maggior parte di coloro che percepiscono l’assegno. Vediamo chi sono gli esclusi da questo aumento della pensione.
L’assegno ordinario di invalidità civile è una prestazione pensionistica corrisposta dall’INPS a coloro che hanno un’invalidità considerata su una percentuale tra il 74% e il 100%, quindi le più gravi in assoluto. Come tutte le prestazioni pensionistiche, anche l’assegno ordinario ha subito gli effetti dell’aumento dell’inflazione e del crollo del potere d’acquisto degli italiani.
Gli effetti della crisi economica successiva alla guerra in Ucraina sono stati avvertiti anche da altre prestazioni, come la pensione di vecchiaia, ma per l’assegno di invalidità la mazzata è stata particolarmente grave visto che già da principio l’assegno non è particolarmente alto.
Questo ha portato il Governo a prevedere un aumento dell’assegno ordinario di invalidità per il 2023, ma questo interesserà soltanto alcuni dei percettori. Sebbene l’assegno ordinario venga assegnato a tutti i soggetti riconosciuti con patologie invalidanti, c’è una decisa divisione tra gli invalidi totali, ovvero con un’invalidità riconosciuta del 100%, e gli invalidi parziali, ovvero coloro che hanno un’invalidità riconosciuta tra il 74% e il 99%.
L’aumento di cui andiamo a parlare interesserà soltanto gli invalidi totali, andando ad escludere in principio la maggior parte dei percettori dell’assegno ordinario. Anche in questo caso sembra che il Governo segua la sua linea guida sugli aiuti di Stato: andranno soltanto a chi ne ha maggiormente bisogno.
A quanto ammontano gli aumenti per invalidi totali
L’aumento è chiamato Incremento al milione ed è stato voluto dalla Corte Costituzionale, che nel 2020 ha emesso una sentenza in cui riconosce un aumento delle pensioni INPS ai pensionati over 70 e agli invalidi totali di età pari o superiore a 18 anni.
Gli aumenti hanno cifre precise che corrispondono a:
- 136,44 euro al mese per 13 mensilità per i percettori di pensione minima;
- 136,44 euro al mese per 13 mensilità per i percettori di assegno di inabilità di età compresa tra 18 e 60 anni;
- 196,91 euro al mese per 13 mensilità per i percettori dell’assegno sociale;
- 285,42 euro al mese per 13 mensilità per i percettori di pensione sociale;
- 386,27 euro al mese per 13 mensilità per i percettori di assegno di invalidità civile totale.
Sono dunque esclusi dalla lista tutti gli invalidi civili parziali, che anche quest’anno dovranno accontentarsi dei pochi soldi di aumenti derivante dalla rivalutazione delle pensioni INPS.
Come funziona l’aumento al milione
L’idea attorno a questo aumento è che tutti gli invalidi civili totali debbano avere un assegno mensile di almeno 700,18 euro. Con questo aumento il Governo ha aggiunto quanto serve per arrivare a quella cifra come minimo per le pensioni di questo tipo.
L’aumento nasce per permettere a tutti gli invalidi totali di avere un reddito annuale minimo di 9.102,34 euro, per questo a beneficiare dell’aumento al milione saranno solo coloro che già non raggiungono questa soglia di reddito.