Un messaggio di Poste Italiane sta spargendo il panico tra i cittadini. Chi ha risposto si potrebbe ritrovare senza soldi.
Un nuovo tentativo di smishing sta mietendo molte vittime. Poste Italiane mette in allerta di cliente, non rispondere al finto messaggio. I cybercriminali inventano continuamente nuove modalità per truffare i cittadini. I tentativi di phishing e smishing si susseguono numerosi e, purtroppo, troppe persone ancora cadono nelle trappole. Parliamo di email e sms che sembrano arrivare da Poste Italiane (o da una banca o dall’Agenzie delle Entrate) ma che in realtà sono costruite ad hoc dai criminali informatici con un solo obiettivo. Rubare i soldi delle vittime che non riconoscono il tranello.
Il sistema è ormai noto. Il messaggio contiene un testo che spinge il malcapitato a seguire le indicazioni: ossia a cliccare su un link per poi inserire in un form credenziali, PIN e password. Così facendo si regalerà ai malintenzionati la chiave di accesso al proprio conto postale. Si capisce, dunque, quanto sia importante riuscire ad individuare la truffa del messaggio di Poste Italiane per tutelare i risparmi.
Il messaggio di Poste Italiane è finto, ecco come riconoscerlo
Da diverse settimane i cittadini segnalano l’arrivo di un sms che sembra avere come mittente Poste Italiane. Molti hanno riconosciuto la truffa, tanti altri no. Migliaia di euro sono stati sottratti dai conti correnti postali, da qui l’urgenza di rendere nota la notizia il più possibile.
Nel testo dell’sms si legge “Gentile cliente, è stata richiesta una spesa di 284 euro. Se non è lei seguire il link“. Da tenere in considerazione il fatto che la cifra potrebbe essere diversa ma il senso è sempre lo stesso. I criminali sfruttano le paure dei cittadini per evitare che riescano con razionalità ad individuare la truffa.
Cliccando sul link si verrà indirizzati in una pagina web simile a quella di Poste Italiane nella quale verrà richiesto di inserire in un form dati di accesso al conto e il numero di cellulare per bloccare il bonifico mai avvenuto. Il malcapitato riceverà una chiamata. Verrà chiesto di indicare la one time password che arriva via sms per risolvere il problema. Agendo in questo modo si forniranno ai criminali gli strumenti per rubare i soldi. Al momento molti cittadini hanno segnalato ammanchi tra i 5 mila e il 15 mila euro.
Il problema è che questi soldi si potrebbero non recuperare mai. La banca è tenuta al rimborso solamente se il danno è stato causato da una mancanza nella sicurezza dell’istituto stesso. Se i soldi spariscono perché il cliente cade nel raggiro, secondo la Cassazione la banca non è obbligata a rimborsarlo. Il cittadino ha fornito password e credenziali ai criminali, l’istituto non ha colpe di questo.
Attenzione, dunque, a riconoscere subito i tentativi di phishing (via email) o smishing (via sms). Mai cliccare sui link inviati o rivelare dati sensibili. In caso di dubbio consigliamo di contattare direttamente il mittente della comunicazione per capire se quanto scritto corrisponde a verità oppure no.