La catena ha operato in sei Regioni d’Italia e dopo dieci anni di attività si è trovata costretta a chiudere i battenti. A rischio gli anticipi e i saldi già effettuati per le vacanze imminenti.
I clienti che hanno già anticipato le caparre o, peggio, deciso di saldare gli interi importi per le vacanze imminenti ora rischiano di perdere tutto: niente più vacanze e zero rimborsi. In altre parole: un incubo, purtroppo, in cui sono incorsi tantissimi italiani che si sono affidati alla catena alberghiera della società Fabilia Group Spa per le vacanze estive di quest’anno.
E chi lo ha fatto pensava di andare sul sicuro: e comprensibilmente, considerato che il gruppo ha consolidato in dieci anni di attività la reputazione della più grande catena alberghiera per famiglie d’Italia, con sei hotel, quattro resort, oltre mille camere e servizi offerti in sei Regioni italiane, ovvero Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche e Puglia.
Eppure, per l’effetto principale della crisi originata dalla pandemia di Covid, la catena non ha retto, ha sospeso le prenotazioni ed ha annunciato lo stato di messa in liquidazione. Nell’istanza di conferma delle misure protettive del patrimonio, infatti, presentata lo scorso Dicembre, si legge che la società “versa in uno stato di crisi irreversibile in conseguenza della grave crisi pandemica, che ha riverberato i propri effetti devastanti sia sulle gestioni delle strutture estive che invernali e che ha determinato una [situazione, ndr] debitoria complessiva rilevante”. E le conseguenze ora ricadono sui consumatori.
L’ammontare dei debiti e il tentativo di risanamento sfumato ad Aprile
Tra debiti, prestiti e sospesi con fornitori e banche il gruppo ha accumulato un passivo di quasi 12 milioni di Euro. Per porvi rimedio, la società ha tentato di attrarre nuovi investitori con l’obiettivo di mantere attive 6 strutture del gruppo, cessare le restanti ed onorare tutti i debiti contratti. Ma a fine dello scorso mese di Aprile, l’amministratore delegato e presidente di Fabilia, Mattia Bastioni, ha annunciato l’imminente presentazione dell’istanta di liquidazione giudiziale all’assemblea dei soci.
“Le trattative condotte di recente con alcuni potenziali investitori non hanno avuto esito positivo”, è stato il suo commento. Al quale è seguita la chiusura dei battenti in tutta Italia. E i clienti, tutto ad un tratto, si sono ritrovati senza alcuna assistenza, da quanto dichiarato da molti di loro anche tramite recensioni online, senza più vacanza e senza alcun rimborso: “Abbiamo pagato il 13 dicembre 2022 1.299,00 Euro di caparra per la nostra vacanza con i bambini 10-16 luglio a luglio! […] Per noi sono tanti soldi e sacrifici”, è la testimonianza di una cliente coinvolta nella vicenda.
In questo momento la Federconsumatori si sta occupando della vicenda per supportare al meglio possibile i clienti: per questo motivo invita a rivolgersi ai propri sportelli per ricevere assistenza o, in alternativa, al servizio SOS Turista.