Novità assoluta: 32.000 euro pronti ad essere erogati a milioni di pensionati. Vediamo chi saranno i fortunati beneficiari.
Ancora notizie positive sul fronte delle pensioni. In arrivo ben 32.000 euro che l’Inps erogherà a una categoria specifica di pensionati. Analizziamo la situazione nel dettaglio.
Ad oggi l’età pensionabile è stata fissata dalla legge Fornero a 67 anni mentre il requisito contributivo minimo è pari a 20 anni. Il Governo Meloni ha ribadito più volte di voler superare la legge dell’ex ministro ma, per il momento, le condizioni economiche dell’Italia non lo consentono. Infatti la riforma delle pensioni è stata rinviata all’anno prossimo.
Nel frattempo, tuttavia, la legge di Bilancio 2023 ha approvato la rivalutazione degli assegni pensionistici pari o inferiori al trattamento minimo che per il 2023 equivale a 563,74 euro. Pertanto chi percepisce tale cifra o meno, a partire da luglio riceverà una pensione più alta. Ma le belle notizie non sono finite qua: l’Inps erogherà 32.000 euro ad una categoria specifica di pensionati.
Come anticipato per andare in pensione in Italia è necessario aver compiuto almeno 67 anni e averne maturato almeno 20 di contributi. Ma cosa succede se una persona ha iniziato a lavorare tardi e, arrivato a 67 anni, non ne ha ancora 20 di contributi? In Emilia Romagna un lavoratore ha provato a chiedere all’INPS l’assegno sociale non avendo i 20 anni di contributi minimi previsti dalla normativa. Di seguito vi spieghiamo cosa è successo.
Il lavoratore ha scoperto che, nonostante non avesse raggiunto il requisito contributivo minimo, gli spettava una pensione vera e propria e non solo l’assegno sociale. Il soggetto in questione aveva diritto ad una pensione in deroga per la quale bastano solo 15 anni di contributi versati. Il contribuente, oltre alla pensione, ha ricevuto anche ben 32.000 euro di arretrati. Infatti il diritto alla sua pensione partiva dai 67 anni di età mentre lui ne aveva già 70.
Tutto questo è stato possibile grazie alla deroga Amato, una misura che – in presenza di certe condizioni- consente di andare in pensione con appena 15 anni di contributi. Le deroghe Amato sono tre, sono state introdotte nel 1992 e sono rimaste in vigore anche dopo l’avvento della legge Fornero. La prima di queste deroghe consente il pensionamento con solo 15 anni di contributi ma solo per coloro i quali hanno questi 15 anni di versamenti già al 31 dicembre 1992.
Un’altra delle deroghe agevola i lavoratori con carriere discontinue. Infatti serve che almeno 10 anni dei 15 necessari di contributi siano stati versati per periodi non continuativi, cioè non per tutte le 52 settimane dell’anno. Al momento in cui si chiede la pensione, è necessario che il primo contributo sia stato versato almeno 25 anni prima. Al compimento dei 67 anni di età questi lavoratori potranno andare in pensione nonostante non si trovino ad aver maturato i 20 anni richiesti dalla legge Fornero. E, a partire dal compimento dei 67 anni, se non si chiede la pensione subito, si maturano poi gli arretrati.
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