Il congedo straordinario Legge 104 obbliga il dipendente ad assistere un familiare con disabilità. Cosa succede se si allontana dall’abitazione?
La richiesta di congedo straordinario è concessa ai caregiver che assistono un familiare con handicap fisico, psichico o sensoriale.
Tra le misure di sostegno ai caregiver c’è il congedo di due anni retribuito. Permette ai familiari che assistono un disabile di assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare il licenziamento e continuando a ricevere la retribuzione base.
Per usufruire del congedo straordinario è necessario rispettare determinate regole. Innanzitutto c’è un ordine di priorità che deve essere rispettato. Significa che un familiare potrà fare domanda dell’agevolazione solo se il primo della lista o se gli beneficiari aventi diritto prima di lui sono deceduti, mancanti o affetti da grave patologia invalidante. Un altro requisito fondamentale è la convivenza con il disabile.
Una volta ottenuto il congedo si potrà restare a casa per fornire assistenza ma è possibile uscire di casa per svolgere, ad esempio, un corso di formazione?
Congedo Legge 104, le regole da rispettare
Il caregiver convivente con il disabile può richiedere il congedo di due anni. La convivenza può scattare anche in seguito all’inoltro della domanda ma entro il primo giorno di assenza dal posto di lavoro e dovrà durare per l’intera durata del periodo di congedo.
Lo scopo dell’agevolazione è fornire assistenza al familiare. Il lavoratore dovrà occuparsi del disabile, accompagnarlo alle visite mediche, pagare le bollette, fare la spesa. Non potrà assolutamente svolgere un lavoro durante il congedo e se per scelta personale non potrà nemmeno frequentare un corso di formazione.
Ogni azione intrapresa, infatti, deve essere volta al soddisfacimento di un interesse – anche se parziale – del soggetto con handicap. Naturalmente è possibile prendersi due ore di pausa per una passeggiata e recuperare le energie ma un eventuale corso di formazione non ha questo fine. Frequentarlo non è previsto dalla Legge e si rischia il licenziamento per giusta casa iscrivendosi.
Il datore di lavoro, infatti, ha facoltà di controllare il lavoratore quando è in congedo straordinario. Può assume investigatori privati o pedinare lui stesso il dipendente se ipotizza un abuso della Legge 104. Oltre al licenziamento si rischia, inoltre, una denuncia da parte dell’INPS per truffa ai danni dello Stato.
Diverso il caso dell’azienda che chiede al dipendente di partecipare ad un corso e del carattere indispensabile della formazione per poter svolgere una specifica professione. Non dovrebbe scattare – per ovvi motivi – nessuna sanzione disciplinare né tantomeno il licenziamento disciplinare. La partecipazione al corso, infatti, sebbene non abbia come fine il benessere del disabile ma quello dell’azienda non comporterebbe alcun abuso della Legge 104.