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Tasse, stipendi e case: il Governo stravolge tutto coi nuovi decreti | Occhio alle novità

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Daniele Orlandi

Quali sono le più importanti novità del periodo in fatto di imposte, retribuzioni e case? Ecco cosa ha deciso il Governo e cosa ha intenzione di fare.

Molte delle regole che conoscevamo in fatto di tasse, case e stipendi sono cambiate o potrebbero farlo nei mesi a venire. Il Governo Meloni infatti ha già operato un ulteriore taglio al cuneo fiscale per il periodo compreso tra luglio e dicembre 2023, consentendo in tal modo a milioni di lavoratori di respirare una piccola boccata di ossigeno.

Case, stipendi e tasse: le novità del Governo
Dalla riforma delle aliquote alle nuove detrazioni (Ilovetrading.it)

Anche la rivalutazione pensionistica ha, d’altro canto, aiutato molti pensionati a contrastare l’inflazione con pensioni ricalcolate al rialzo. Quello che si attende ora di capire è quali saranno i prossimi interventi ai quali l’Esecutivo sta lavorando e come si tradurranno in termini di risparmio, dal punto di vista delle tasse, ed aumenti, per ciò che riguarda le remunerazioni.

Tasse, stipendi e case: gli ultimi interventi del Governo. Le novità

La misura più importante che tutti stanno aspettando è sicuramente quella relativa alla revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi che da quattro dovrebbero diventare tre. Ad oggi infatti si va dall’aliquota del 23% fino ai 15mila euro a quella del 43% per redditi superiori a 50mila euro con aliquote del 20 e 25% per e fascie 15-28mila e 28-50mila. Le ipotesi di revisione Irpef per stipendi e pensioni sono al momento diverse e così le relative aliquote: la prima ne prevede tra da 23, 27 e 43% per redditi fino a 15mila, tra 15 e 50mila e oltre 50mila euro. Le altre possibilità sono 23, 33 e 43% aumentando il minimo per la prima aliquota che verrebbe portato a 28mila euro.

tasse case, la revisione degli affitti brevi
Riordino detrazioni e deduzioni e riforma degli affitti brevi (ilovetrading.it)

La terza ipotesi prevede di rimodulare le aliquote al 23, 27 e 43% in questo caso con fasce di reddito fino a 15mila euro per la prima, tra 15 e 75mila per la seconda ed oltre i 75mila euro. L’ultima ipotesi invece prevede un’aliquota del 23% per redditi tra 8.500 e 28mila euro, del 35% tra 28 e 50mila e del 43% oltre i 50mila. Va da se che ogni casistica andrebbe ad agevolare una specifica fetta di popolazione in base al relativo reddito.

Il riordino di detrazioni e nuove deduzioni

Il lavoro del Governo interessa anche il riordino di detrazioni e deduzioni con, anche in questo caso, una serie di ipotesi allo studio. La principale prevede il seguente schema: per lo scaglione fino a 15mila euro detrazioni del 4% del reddito, tra 15 e 50mila si andrebbe al 3%, passando al 2% per la fascia 50-100mila euro mentre al di sopra di questa cifra non sarebbe prevista alcuna detrazione. Questo andrà chiaramente ad incidere sull’importo netto di stipendi e pensioni ma è ancora presto per avere un’idea degli aumenti.

Per quanto riguarda le deduzioni per ridurre la base imponibile, potrebbero interessare l’acquisto di materiale per il lavoro o le spese per i mezzi pubblici mentre nel caso delle pensioni, l’acquisto di ausili per il movimento o spese mediche e per il trasporto.

Le case

Infine per le case il Governo è intervenuto con una stretta sugli affitti brevi stabilendo nuovi obblighi di comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Bisognerà comunicare obbligatoriamente anno di locazione e dati catastali in aggiunta ai dati già obbligatori per la registrazione di un contratto di affitto fino a 30 giorni. Da quest’anno è inoltre possibile optare, qualora nel corso dell’anno stesso si affittino non più di quattro appartamenti, per la cedolare secca direttamente in dichiarazione dei redditi. Non potrà invece essere applicata per gli affitti da parte di nudi proprietari che hanno case in usufrutto.

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