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Se non ritiro una raccomandata cosa succede? La risposta che non ti aspetti 

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Gian Lorenzo Lagna

Quali rischi si corrono se non ritiriamo una raccomandata? E, in caso di ingiunzioni, per il destinatario vale il “silenzio assenso”? Scopriamo i dettagli. 

Cosa prevede la legge nel caso in cui una raccomandata non venga ritirata? È da considerarsi non valida oppure è come se il suo destinatario l’avesse letta e dunque ne avesse conosciuto il contenuto?

Cosa succede se non ritiriamo una raccomandata
Non ritirare una raccomandata non significa far perdere ad essa la sua validità – ILoveTrading.it

Ebbene, la risposta offerta dalla legge potrebbe risultare una sorta di “sorpresa” per molti. Così come, d’altro canto, alcuni potrebbero ritenere sorprendente anche la credenza diffusa che per non incorrere in problemi relativi a disguidi di natura legale, basti non rispondere al postino.

Proviamo dunque a fare chiarezza. Innanzitutto, per quanto possa sembrare scontato, cos’è una raccomandata? Ai sensi di legge, la raccomandata è una missiva o una notifica di tipo legale. Ora consideriamo due dei casi più tipici di mancata ricezione da parte del destinatario: il primo per motivi di assenza presso il luogo di recapito; il secondo per motivi di rifiuto.

Cosa succede dunque nel primo caso? È capitato senz’altro a molti di noi e dunque sappiamo bene che, al posto della raccomandata, troviamo nella buca delle lettere un avviso di tentativo di consegna non riuscito e l’invito a recarsi presso la sede dell’ufficio postale indicato nell’avviso entro trenta giorni dalla data del medesimo. Allo scadere dei 30 giorni poi, se la raccomandata non è stata ancora ritirata, ecco che torna al mittente con recante la dicitura “Compiuta giacenza”.

Il significato di “Compiuta giacenza”, i casi di rifiuto di ritiro e le conseguenze

Quando una raccomandata torna al mittente con la dicitura “Compiuta giacenza”, produce i suoi tipici effetti ed anche per il destinatario viene considerata valida.

Ecco cosa succede se non ritiriamo una raccomandata: attenti alle conseguenze
I tempi di giacenza sono di 30 giorni per una raccomodata e di 6 mesi per un atto giudiziario – ILoveTrading.it

In altre parole, se non l’abbiamo ritirata per non disdire, ad esempio, un contratto d’affitto, per non ricevere la denuncia di un difetto di un prodotto o casi simili, ebbene la raccomandata produrrà comunque i suoi effetti, totalmente legittimi e dimostrabili anche in caso si dovesse procedere a giudizio.

Il caso è lo stesso anche quando si decida di rifiutare il ritiro della raccomandata: il postino certificherà il rifiuto sulla raccomandata e quindi la invierà al mittente. A quel punto la notifica legale risulterà come consegnata correttamente ed esplicherà tutti i suoi effetti. 

L’unica particolarità di questi casi è che il destinatario rimarrà ignaro del contenuto delle raccomandate non ritirate oppure rifiutate: dunque, in caso di conseguenti dispute a giudizio di tipo processuale, la sua posizione non potrà che peggiorare, non essendo al corrente delle circostanze per le quali è stato richiesto il suo diretto interessamento. L’ideale quindi è premurarsi di non ignorare mai alcuna raccomandata, bensì di prendere sempre conoscenza del contenuto e di chiedere supporto a professionisti legali in caso di comunicazioni a proprio carico ritenute illegittime.

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