Il rischio di non trovare l’olio di oliva nei nostri supermercati è crescente. I produttori non stanno passando un buon momento. Potremmo non trovarlo più sugli scaffali già a partire dalla prossima estate.
L’olio d’oliva, uno degli ingredienti più utilizzati sulla tavola degli italiani e nella dieta mediterranea in generale, sta scarseggiando. Se ne parla da un po’ ma sono i fatti più recenti a dimostrare che il pericolo di non poterlo più consumare sia reale.
Il fenomeno desta molta preoccupazione sul mercato lungo tutta la filiera produttiva, dal piccolo contadino al consumatore finale. La crisi dell’olio di oliva che sta coinvolgendo le coltivazioni italiane e spagnole sembra essere legata alla materia prima e ai consumi, ma anche alla siccità e ai problemi ambientali. Le aziende sono seriamente preoccupate all’idea di non poter più rifornire gli scaffali. Attualmente mancano 400mila tonnellate alla produzione media annuale.
Il rischio potrebbe incrementare se si verificheranno atteggiamenti errati da parte dei consumatori, che per la paura di restare senza olio faranno delle scorte, oppure se i supermercati metteranno offerte per incentivare l’acquisto e il consumo di olio extra vergine d’oliva.
Il problema che sta coinvolgendo le produzioni di olio non riguarda solo l’Italia, ma diversi paesi del Mediterraneo tra cui la Spagna, dove sta avvenendo un calo della produzione del 50%, il Portogallo con un calo del 30 % e la Tunisia con un calo del 16%.
La contrazione della produzione è cominciata in Spagna generando un’impennata nei costi della materia prima. A questi costi si è aggiunto il problema del rincaro energetico e del confezionamento. La siccità che sta colpendo il Mediterraneo tra l’altro è destinata a peggiorare per la mancanza di acqua e le temperature altissime. L’inverno 2021-2022 è infatti stato il più secco in Spagna dal 1961. Nonostante le difficoltà, però, la Spagna attualmente resta leader nella produzione e nell’esportazione di olio.
L’Associazione Italiana dell’Industria Olearia dopo aver spiegato le motivazioni che hanno causato la carenza del prodotto nel nostro Paese, ha lanciato un appello chiedendo collaborazione e senso di responsabilità nella filiera produttiva. Per i consumatori invece l’appello è quello di rivolgersi alle filiere produttive locali. In alternativa se si ha un terreno a disposizione si consiglia di coltivare ulivi. Ad oggi avere una piccola produzione casalinga potrebbe fare la differenza per le problematiche legate al clima.
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