Ci siamo, è arrivato il mese dell’anno dedicato al pagamento dell’acconto Imu. Quando è possibile esserne esentati? Scopriamolo caso per caso
Quella del 16 giugno rappresenta una delle scadenze fisse per milioni di italiani, un appuntamento necessario per il pagamento dell’acconto di una delle imposte più conosciute in Italia. Stiamo ovviamente parlando dell’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, da versare con la sola esenzione delle prime case, e di altre eccezioni da conoscere per capire se si potrà fare a meno di versarla.
La scadenza di giugno riguarda, nella fattispecie, l’acconto dell’Imu: quest’anno però la data cade di sabato pertanto bisognerà, per evitare di incorrere in sanzioni, effettuare anticipatamente il pagamento versando il 50% dell’importo totale. La seconda scadenza è fissata invece per il 18 dicembre 2023. Quali sono dunque tutte le esenzioni per non pagarla?
Come detto in precedenza la prima casa è esentata dal pagamento dell’Imu, fatto salvo che non si tratti di un edificio di lusso (ville signorili, palazzetti, castelli etc). Ma per il 2023 c’è anche un’altra importante novità da tenere in considerazione: è stata stabilita dal Governo con un apposito Decreto e riguarda le popolazioni alluvionate della regione Emilia Romagna ma anche di Marche e Toscana.
Chi risiede in uno dei comuni indicati nel decreto non sarà esentato dal versamento dell’imposta ma avrà più tempo per farlo dato che la scadenza è stata spostata al 31 agosto 2023. La tassa riguarda le seconde case, le abitazioni affittate o sfitte e nel caso in cui una di esse abbia più proprietari, entrambi dovranno versare una quota dell’imposta con specifici versamenti ‘ad personam’. È tenuto al pagamento dell’Imu anche un non proprietario che ha però il diritto di abitare in un immobile. Fatto salvo che il giudice non assegni con specifico provvedimento l’abitazione al genitore (in caso di divorzio) che è anche affidatario dei figli.
Anche le società che possiedono immobili sono tenute a pagare l’Imu e così anche le imprese del settore dello spettacolo, dopo un periodo di esenzione legato alla pandemia di Covid-19. Vi è però un’eccezione: le aziende con immobili realizzati o ristrutturati per la vendita e non ancora venduti sono esentate. Con l’abitazione principale si escludono anche le pertinenze con la regola di una per tipo. Se un’abitazione principale ha due posti auto si dovrà pagare l’Imu sul secondo box. In caso di comproprietari, solo chi vive nell’abitazione non pagherà l’Imu, gli altri si. Esentati sono anche i proprietari di immobili occupati abusivamente a patto che sia stata fatta denuncia. Gli immobili di housing popolare sono esentati e con essi le case appartenenti a membri delle Forze armate anche se non vi abitano. Esenzioni riguardano anche i terreni agricoli di proprietà di coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
Per gli immobili dichiarati inabitabili o agibili e per gli edifici di interesse storico e artistico la base imponibile viene dimezzata mentre la riduzione è del 25% per gli immobili affittati a canone concordato. Si paga invece l’Imu se un immobile viene concesso in uso gratuito (ridotto del 50% se questo avviene tra genitori e figli).
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