C’è un tipo di rottamazione che non riguarda l’Agenzia delle Entrate e che consente di azzerare tutti i debiti. Vediamo di cosa si tratta.
Contrarre debiti di questi tempi è facilissimo. Carovita e rialzi hanno messo in ginocchio milioni di contribuenti. C’è un modo di cancellare completamente i propri debiti. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Oltre alla classica rottamazione quater che passa attraverso l’Agenzia delle Entrate, c’è un altro tipo di rottamazione che, invece, riguarda i comuni. Grazie alla conversione in legge del decreto bollette, è possibile vedersi cancellare anche le ingiunzioni di pagamento e non solo le cartelle. In questo caso si tratta di crediti che il Comune vanta nei confronti di un contribuente ma il cui incasso non riguarda l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Infatti è abbastanza frequente che un comune incassi autonomamente i debiti tributari dei contribuenti oppure che si affidi ad enti autorizzati diversi dall’Agenzia delle Entrate. Con il Governo Meloni e la conversione in legge del decreto bollette si è aggiunta una novità: i comuni possono decidere di aderire alla rottamazione delle ingiunzioni di pagamento. L’Esecutivo, infatti, ha deciso di estendere la sanatoria che, fino ad oggi, era di appannaggio esclusivo dell’Agenzia delle Entrate.
Rottamazione: ecco come cancellare i propri debiti
La rottamazione consente di azzerare i propri debiti oppure, aderendo alla cosiddetta “definizione agevolata “, consente di pagare solo il debito originario al netto da sanzioni e interessi. Pertanto un contribuente può arrivare a pagare anche meno della metà di quanto avrebbe dovuto al Fisco.
La rottamazione che riguarda i comuni non è molto diversa. Tuttavia la scelta spetta al singolo ente locale. Un comune può scegliere anche di non aderire. Nel caso in cui, invece, volesse aderire, deve comunicarlo entro i prossimi 60 giorni. In assenza di decisioni da parte del comune o se la scelta arriva dopo i 60 giorni, i contribuenti di questo ente non potranno beneficiare delle agevolazioni previste da questo tipo di rottamazione introdotta dal Governo Meloni. Questa sanatoria prevede due diverse misure:
- la cancellazione automatica delle cartelle – di importo non superiore ai 1000 euro -relative alle ingiunzioni fiscali emesse entro il 31 dicembre del 2015;
- la rottamazione delle ingiunzioni fiscali emesse entro il 30 giugno del 2022.
Per quanto riguarda la rottamazione delle ingiunzioni, funzionerà un po’ diversamente rispetto alla rottamazione delle cartelle da parte dell’ Agenzia delle Entrate Riscossione. La differenza più importante consiste nel fatto che, per la rottamazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, le rate sono già prestabilite sia come scadenza che come numero.
Per la sanatoria che riguarda i Comuni, invece, saranno i singoli enti locali a stabilire e il numero di rate e le scadenze. Anche in questo tipo di rottamazione, tuttavia, valgono le stesse regole della sanatoria classica: anche il mancato pagamento di una sola rata produrrà la decadenza dal beneficio della rottamazione. Il contribuente, dunque, vedrà il suo debito tornare come prima, al punto di partenza e sarà tenuto al pagamento anche di interessi e sanzioni maturate nel corso degli anni.