Non arrivano buone notizie per i viaggiatori che sceglieranno di prendere questa estate l’aereo per andare in vacanza.
Prendere un aereo è diventato un vero e proprio lusso. I rincari su tutte le tratte sono ormai all’ordine del giorno. In media c’è stato un incremento pari al 25-30% dei prezzi rispetto allo scorso anno. per alcune destinazioni invece l’aumento può anche arrivare al 50%.
Questa problematica inciderà non poco per chi deciderà di andare in vacanza utilizzando come mezzo di trasporto proprio l’aereo. La domanda è sempre in continua crescita mentre l’offerta sta diventando quasi sempre insufficiente ragion per cui andiamo a pagare un posto sempre a cifre praticamente da capogiro se confrontate con qualche anno fa.
Oltre all’inflazione, gioca un ruolo importante anche il costo del carburante che serve agli aerei per volare così come il fatto di dover praticamente ridisegnare molte rotte per la guerra in atto tra Ucraina e Russia. Questo implica viaggi decisamente più lunghi rispetto alle annate precedenti per cui anche il consumo di carburante tende ad essere maggiore.
Anche in periodi non tipicamente estivi, dove la domanda ed il numero di viaggiatori aumenta notevolmente, i disagi in aeroporto sono diventati praticamente una triste costante. Tra cancellazione dei voli e personale non sufficiente i viaggiatori devono affrontare non poche difficoltà. Siamo infatti già adesso al 9% in più di cancellazione aerei, un dato record che non si verificava dal lontano 2014.
Tra i pericoli più imminenti per l’estate c’è poi quello legato alla cancellazione voli per colpa dei motori dei velivoli. Da alcune settimane si rincorrono le voci di alcuni problemi ai motori e quindi il rischio di voli cancellati, dopo che le americane Pratt & Whitney General Electric e la britannica Rolls-Royce, avrebbero incontrato dei problemi nella gestione della manutenzione dei suoi motori, in particolare della famiglia PW1000G. Essendo motori a basso impatto ambientali, anche gli aerei vanno verso una linea green, necessitano di manutenzioni a breve. Questo comporterebbe il disagio di vedersi cancellare delle intere tratte coperte proprio da queste compagnie citate.
I problemi a cui sta andando incontro Pratt & Whitney sono di logistica delle parti di ricambio e di reperimento degli slot per gli interventi di riparazione. Si è sostanzialmente creato un sovraccarico e quindi un ingorgo sia per la manutenzione ordinaria programmata che per quella straordinaria: piccoli fenomeni di usura che abitualmente richiedono un semplice intervento meccanico, solitamente svolto in poche ore, adesso richiedono settimane se non mesi di attesa.
Le conseguenze, però, sono disastrose. Ogni volta che un aereo non può operare perché non è stata effettuata la manutenzione prevista o richiesta, deve restare a terra e si crea un effetto a cascata su tutti i voli della compagnia. C’è già stato un precedente analogo legato proprio alla manutenzione motori: la compagnia Go First è andata in bancarotta a causa dei ritardi nella manutenzione e nella riparazione dei motori.
Anche la tedesca Lufthansa ha già dovuto fermare un terzo dei trenta A220, i velivoli per il trasporto regionale della sussidiaria Swiss, in attesa di riparazioni o manutenzione. Vedremo se la prossima estate sarà ancora più calda per i viaggiatori che decideranno di optare di usare l’aereo per le vacanze.
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