Per coloro che hanno difficoltà fisiche a portare a fondo il loro lavoro ci sono degli aiuti da parte dell’INPS per arrivare alla pensione.
Tra le agevolazioni e i vantaggi che vengono concessi alle persone con disabilità al fine di avere un pensionamento più rapido c’è la maggiorazione contributiva. Grazie a questo chi non riesce a sostenere il proprio lavoro può andare in pensione prima del tempo.
Possiamo vantarci di vivere in un paese che presta moltissima attenzione verso i più deboli e meno fortunati, che permette diversi vantaggi e agevolazioni a chi non può, per motivi fisici oggettivi, provvedere autonomamente a se stesso. Questo vale per i cittadini italiani con disabilità, siano queste fisiche o mentali. Questa categoria è tutelata da una specifica legge contenuta nel Codice Civile: la Legge 104. Qui sono contenute tutte le misure di assistenza alle persone con disabilità, diverse a seconda di quanto grave e quanto invalidante sia la disabilità di cui una persona soffre.
Per le persone con disabilità grave è spesso complicato riuscire a portare avanti un’attività lavorativa, soprattutto se questa lo impegna fisicamente. Per dare un vantaggio a queste persone lo Stato ha introdotto la possibilità di una maggiorazione contributiva per le persone con disabilità pari o superiore al 74%, considerate quindi piuttosto gravi. Ai lavoratori con disabilità grave viene quindi riconosciuto un periodo di contribuzione figurativa di 5 anni per permettere loro di raggiungere il minimo necessario per la pensione di vecchiaia con un certo anticipo.
A chi è rivolto il bonus contributivo
Il bonus contributivo è rivolto ai lavoratori sordomuti, lavoratori con un’invalidità di almeno il 74% o lavoratori ascritti a una delle prime 4 posizioni nella tabella A allegata al DPR 915/1978. Per costoro è disponibile una maggiorazione contributiva pari a 2 mesi per ogni anno di lavoro effettivamente svolto fino a un massimo di 5 anni. Nel caso di periodi di lavoro con esposizione all’amianto sono previste delle supervalutazioni specifiche; la stessa cosa è prevista per i lavoratori non vedenti e per lo svolgimento di particolari attività professionali per lavoratori assicurati presso forme esclusive o sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria.
Questi 5 anni massimi di maggiorazione contributiva sono cumulabili con altre maggiorazioni applicate per altri motivi prima o dopo la richiesta. Per ottenere il bonus contributivo, infatti, occorre presentare domanda specifica all’INPS allegando tutti i documenti relativi all’invalidità per cui si richiede.
Da notare, tuttavia, che la maggiorazione contributiva garantita su richiesta in questo modo è valevole solo per quanto riguarda il diritto alla pensione e non per un eventuale aumento dell’assegno pensionistico per l’aumento degli anni di contribuzione.
Quando è meglio richiedere la maggiorazione contributiva
Si tratta di una misura molto interessante per la possibilità ai lavoratori con difficoltà motorie o mentali di andare in pensione in anticipo. Considerando, tuttavia, che la maggiorazione non ha una valenza per quel che riguarda il calcolo dell’importo pensionistico è bene fasi i conti in tasca prima di richiederla.
La cosa migliore sarebbe utilizzarla quando mancano soltanto pochi anni contributivi alla pensione in modo da raggiungere il quantitativo necessario. Per avere un quadro più chiaro della propria posizione contributiva e capire quanto ci manca prima del ritiro si può controllare tramite il simulatore gratuito a disposizione dell’INPS.