Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Riforma pensioni: nel 2024 cambia tutto ed ecco le prime informazioni di cui approfittare

Foto dell'autore

Marina Nardone

Per il nuovo anno sono in arrivo numerose misure per la riforma pensioni. Vediamo insieme tutte le novità in vista dal 2024. 

Uno degli argomenti che maggiormente vede impegnato il governo Meloni è proprio quello delle pensioni. Si è in attesa di una riforma definitiva che possa racchiudere tutte le regole dedicate a coloro che smettono di lavorare dopo una vita fatta di sacrifici. Ma a quali novità si fa riferimento?

Cosa potrebbe contenere la riforma della pensione dal 2024
La riforma delle pensioni in vista- Ilovetrading.it

Si ragiona sulla pensione anticipata con formula di flessibilità in uscita da prorogare nel 2024 ma sul lungo periodo bisogna rafforzare il sistema previdenziale con riguardo alle pensioni future. Confermato che la riforma delle pensioni non si riuscirà a fare nel 2023 e se ne riparlerà quindi nel 2024 ed è per questo che si affronta il tema della flessibilità in uscita.

Le novità sulla riforma pensione per il 2024

Nel primo tavolo il governo Meloni affronterà la questione degli anticipi pensionistici , ha dichiarato la premier, quindi Quota 103, Opzione donna, APE social. Si tratta di misure sperimentali che vengono rinnovate – con piccole modifiche nel caso della Quota 100 adesso 103 – e che entro il 2024 dovranno essere tutte inserite in una legge quadro. La questione è aperta da tempo e ogni anno si ripropone. La speranza è che il prossimo anno si possa giungere finalmente ad una quadra in tal senso, ma le problematiche da risolvere non sono semplici.

Cosa potrebbe contenere la riforma della pensione dal 2024
La riforma delle pensioni nel 2024- Ilovetrading.it

Vediamo insieme le ipotesi che si stanno analizzando prima di passare ad una riscrittura della normativa riguardante i sussidi pensionistici:

  • Quota 103 da prorogare con l’aggiunta di modifiche. La Quota 103, già in vigore, prevede la pensione con 62 anni di età e 41 di contributi e si deve valutare se prorogarla al 2024 così com’è o con rifacendola introducendo un nuovo strumento di flessibilità in uscita;
  • Il restyling di Opzione Donna. Altre due forme di flessibilità in uscita sono l’Opzione donna e l’APE Sociale. Per quanto riguarda l’Opzione donna la manovra ha ristretto i requisiti ma c’è la possibilità di tornare alle regole precedenti. Opzione donna richiede 60 anni di età e 35 anni di contributi entro la fine del 2022 e l’appartenenza a una delle seguenti tipologie: lavoratrici licenziate o dipendenti di impresa, caregiver da almeno sei mesi, riduzione della capacità lavorativa superiore al 74%. La riforma, ipotizzerebbe di togliere tutti i requisiti rimanendo solo con i paletti di età anagrafica e contributiva;
  • APE Sociale di fronte ad un bivio. L’APE Sociale viene prorogata uguale già da un anno e consente di andare in pensione a 63 anni e 30 o 36 anni di contribuzione ai lavoratori che appartengono a quattro categorie: caregiver, riduzione della capacità lavorativa pari al 74%, disoccupati involontari che hanno terminato di percepire il sussidio, addetti alle mansioni gravose. Per i primi tre casi, l’età contributiva è 30 anni e per l’ultimo è 36 anni.

Sul tavolo tecnico, sono queste i temi per la riforma sulle pensioni. Il tutto dovrebbe essere pronto con la prossima Legge di Stabilità e poi partirà il discorso più ampio dell’intero sistema previdenziale. Gli obiettivi sono quelli di garantire la tenuta del sistema per evitare che esploda una bomba sociale nei prossimi 10 anni.

Gestione cookie