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Pensioni: così puoi ottenere l’aumento dall’INPS | Sfrutta subito questo conveniente strumento

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Samanta Airoldi

Non tutti lo sanno ma sfruttando uno strumento dell’Inps è possibile vedere la propria pensione crescere. Vediamo cosa bisogna fare.

Sono tanti i pensionati che fanno fatica ad arrivare a fine mese, specialmente di questi tempi. Esiste uno strumento dell’Inps per farsi riconoscere un assegno previdenziale più alto. In questo articolo vi spieghiamo di cosa si tratta e come fare.

Come avere l'aumento delle pensioni
C’è un modo per avere una pensione più alta/ Ilovetrading.it

A breve milioni di pensionati riceveranno notevoli aumenti. Il Governo Meloni, infatti, ha approvato la rivalutazione degli assegni pensionistici pari o inferiori al trattamento minimo che per il 2023 è stato fissato a 563,74 euro. Pertanto chi percepisce mensilmente tale cifra o meno, a partire da luglio, vedrà crescere la propria pensione.

Gli aumenti varieranno in base all’età: a trarre maggiori benefici saranno le persone che hanno già compiuto 75 anni. Per costoro, infatti, l‘assegno previdenziale sarà rivalutato del 6,4%. Questo significa che un 75enne che oggi prende 563,74 euro al mese, a partire da luglio e per tutto il 2023 ne prenderà 600. Tuttavia anche se non rientrate in questa categoria c’è un altro modo per farsi aumentare la pensione dall’Inps.

Ecco come farsi aumentare la pensione dall’Inps

I pensionati che non riescono più a far fronte a tutte le spese sono tanti. Indebitarsi è facilissimo. Ci si può indebitare con le banche, con il Fisco, con creditori vari. E dai debiti al pignoramento della casa o del conto corrente, il passo è breve. Ecco perché bisogna sfruttare tutti gli strumenti legali che esistono per ricevere degli incrementi.

Aumento pensioni, come funziona
C’è uno strumento dell’Inps che permette di aumentare la pensione/Ilovetrading.it

Una persona se paga i contributi precedentemente omessi – cioè non pagati fino al momento della liquidazione della sua pensione – può ottenere una pensione più alta. In pratica  il supplemento di pensione altro non è che lo strumento con il quale un contribuente chiede all’INPS di ricalcolare la sua pensione alla luce di nuovi contributi versati dopo essere andato in pensione. Questo strumento si chiama “ricostituzione della pensione“, esiste dal 1968 ma in pochi ne sono a conoscenza.

Lo strumento nacque inizialmente per tutelare i lavoratori dipendenti dalle inadempienze dei titolari che, spesso, non versavano i contributi. Oggi questo è uno strumento utilissimo per i lavoratori autonomi che, durante gli anni di lavoro, non riescono a versare i  contributi e rischiano, così, di avere un assegno pensionistico misero e insufficiente a vivere. Prima di poter sfruttare la ricostituzione della pensione, però, è necessario aver versato all’Inps tutto ciò che si doveva: solo dopo aver saldato il proprio “debito contributivo” si può chiedere il ricalcolo dei contributi.

Ma non è tutto: questo strumento offre anche altri vantaggi: il ricalcolo della pensione può portare addirittura ad un cambio di sistema passando dal contributivo al retributivo. Infatti se i contributi riguardano il periodo antecedente il 1996 il ricalcolo verrà fatto su base retributiva e, dunque, sarà molto vantaggioso per il pensionato. Nello specifico: chi ha versato 18 o più anni di contributi entro il 31 dicembre 1995, può avvalersi del calcolo retributivo della pensione fino al 31 dicembre 2011.

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