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Patrimoniale e riforma del catasto: arriva la doppia stangata che fa tremare gli italiani

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Riccardo Magliano

La riforma del catasto torna ad aleggiare su di noi come uno spettro. La stangata economica che ne seguirà sarà pesante per tutti.

Se ne è parlato per la maggior parte del 2022 ed era una parte importantissima della politica di Mario Draghi. La riforma del catasto dovrà essere fatta prima o poi e le conseguenze ricadranno sui cittadini italiani sotto forma di un aumento delle tasse sulla casa.

Patrimoniale e riforma del catasto: arriva la doppia stangata che fa tremare gli italiani
Viene riproposta la riforma del catasto, ma le controindicazioni sono troppo aspre – ANSA – ilovetrading.it

La riforma del catasto era un punto fondamentale della politica del precedente Governo nonché una fonte di feroce lotta politica contro le opposizioni. La riforma è stata richiesta dall’Unione Europea come parte delle riforme da portare avanti da parte dell’Italia, ma non è soltanto per richiesta di Bruxelles che dovrebbe essere rivisto l’impianto del catasto. La principale ragione per fare questa riforma è quella di una rivalutazione generale del nostro patrimonio immobiliare e la messa a norma di molti edifici costruiti abusivamente e non registrati.

Con una riforma radicale come quella proposta da Draghi e confermata dalla Commissione Europea si potrebbe rimettere in regola tutti i registri del catasto, cosa che aiuterebbe anche con la lotta alla speculazione edilizia e contro l’abusivismo. Questo tuttavia con delle controindicazioni che non possono e non devono essere sottovalutate. Secondo quanto previsto da Draghi la riforma consisterebbe nella rivalutazione del valore degli immobili con secondo il principio del valore al metro quadro e non per vani come accade adesso. Questo comporterebbe un aumento del valore degli immobili e di conseguenza delle imposte sulla casa, prime tra tutte l’IMU e la TaRi.

Il rilancio della patrimoniale di Elly Schlein

Recentemente, in occasione del Festival dell’Economia di Trento, Elly Schlein ha rilanciato l’idea della riforma del catasto proponendo anche l’introduzione di una nuova tassa patrimoniale sulle ricchezze dei cittadini.

Questo significherebbe dover pagare un’aliquota allo stato per il possesso di beni immobiliari, fabbricati, automobili e altri beni di questo tipo. Sarebbe un’ottima notizia per il Fisco, visto che avrebbe più controllo contro l’evasione fiscale, considerato che è molto più difficile nascondere l’acquisto di una casa piuttosto che l’entrata di denaro liquido. Dall’altra parte, però, significa che andremmo incontro a un nuovo aumento delle tasse in un periodo nero per quanto riguarda le economie familiari.

Patrimoniale e riforma del catasto: arriva la doppia stangata che fa tremare gli italiani
Elly Schein torna sulla riforma del catasto e la tassa patrimoniale – ANSA – ilovetrading.it

Visto che in Italia ci sono già numerose imposte patrimoniali, la segretaria del PD ha parlato piuttosto di una rimodulazione delle tasse già esistenti rispetto che all’introduzione di nuove, ma il risultato non cambia. Che sia introduzione di una nuova tassa patrimoniale o una riscrittura di una già esistente il fine è comunque quello di fare in modo che gli italiani paghino più tasse allo Stato e non possano non farlo.

Le conseguenze dell’introduzione di nuove tasse patrimoniali

Il piano di Elly Schlein in un suo immaginario Governo sarebbe di aumentare le tasse per i redditi medio-alti in modo da finanziare i grandi piani per il futuro, come la transizione ecologica, gli aiuti per gli inquilini, il reddito minimo, ecc.

Il piano è chiaro, ma per il momento non sembra potrà avere chissà quale responso da parte dell’elettorato. La situazione economica italiana al momento è molto complessa, con molte famiglie che hanno perso potere d’acquisto a causa dell’inflazione e la prospettiva di pagare tasse ancora più alte è tutt’altro che allettante.

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