Uno dei dubbi più diffusi tra gli eredi è se si possa ottenere l’eredità spettante in anticipo. Al riguardo, la legge è molto chiara.
Per legge, nel momento in cui muore un familiare, tutti i suoi averi (beni mobili e immobili, valori preziosi, rendite, crediti, azioni, BOT) finiscono in successione a tutti gli eredi.
Per entrare in possesso a tutti gli effetti della propria parte di eredità, bisogna, però, presentare apposita Dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate e pagare le relative imposte per il rilascio dell’attestato.
In base a quanto previsto dal diritto successorio, gli eredi hanno anche il diritto di rinunciare all’eredità (previa presentazione di un’apposita documentazione), perdendo il proprio ruolo.
Ma è necessario attendere il decesso del familiare per entrare in possesso dei suoi averi? Per l’attuale normativa italiana, non è consentito presentare richiesta per l’eredità anticipata, prima dell’evento morte. Al tal proposito, la legge è molto chiara e non ammette eccezioni.
Questo significa che l’erede o gli eredi non possono impossessarsi dei beni e del patrimonio fino a quando questi rimangono nella disponibilità del parente ancora vivo e fino a quando non si sia ufficialmente avviato l’iter burocratico per la successione.
Ci sono, però, degli interessanti metodi alternativi che possono essere utilizzati da chi ha necessità di ricevere in anticipo la propria quota di eredità.
Eredità anticipata: avete mai sentito parlare di donazione? Ecco in cosa consiste
Lo strumento più utilizzato, per ricevere una parte del patrimonio di un soggetto prima che quest’ultimo muoia, è la donazione.
Si tratta di un espediente molto utile per beneficiare di una quota dell’eredità, soprattutto se si ha bisogno di liquidità. Ad esempio, un genitore può decidere di donare in anticipo ad un figlio dei soldi oppure un immobile quando è ancora in vita, tramite un atto dispositivo volontario.
Ai sensi dell’art. 769 del codice civile, con la donazione, i beni o una parte di essi, vengono trasferiti, a titolo gratuito, dal donate al donatario.
Se i beni da donare sono di modesto valore, allora l’atto si perfeziona con la mera consegna materiale, senza la necessità di stilare documenti scritti.
La legge non specifica quando una donazione ha ad oggetto una cifra di modico valore o meno. La valutazione va compiuta in maniera proporzionale a quanto posseduto dal donante. Se, ad esempio, quest’ultimo ha un patrimonio di centinaia di migliaia di euro e decide di donare 2 mila o 3 mila euro, allora sarà sufficiente la mera consegna del denaro per perfezionare la donazione.
Per le donazioni di valore elevato, invece, la legge prescrive la necessità di recarsi da un notaio per la stipula di un atto pubblico. Questa operazione è fondamentale affinché il donante abbia piena consapevolezza di ciò che sta compiendo. La donazione, infatti, comporta la riduzione del suo patrimonio.
Se, ad esempio, un soggetto ha intenzione di donare una casa o una consistente somma di denaro, è necessario:
- rivolgersi ad un notaio;
- firmare un atto pubblico di donazione, alla presenza di due testimoni;
- pagare le relative imposte di registrazione dell’atto.
Attraverso la donazione, dunque, i futuri eredi possono ricevere in anticipo una parte della futura eredità, tramite un atto che viene posto in essere direttamente dal futuro de cuius. Si tratta, senza dubbio, di un metodo molto efficace per evitare possibili problematiche.