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Assegno Unico: due notizie eclatanti, una buona e una meno | Inizia da quella che vuoi tu

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Valentina Trogu

I pagamenti dell’Assegno Unico hanno subito dei ritardi nel mese di maggio e sono portatori sia di buone che di brutte notizie.

L’INPS ha effettuato delle verifiche e i tempi delle erogazioni si sono allungati. Molte famiglie, però, riceveranno più soldi. Altre dovranno restituire le somme ottenute.

Assegno Unico ritardo pagamenti
Assegno Unico, novità sui pagamenti del mese di maggio – Ilovetrading.it

Il ricalcolo dell’Assegno Unico sta interessando circa 500 mila famiglie italiane. A maggio alcuni importi aumenteranno, altri diminuiranno. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale si è occupato nelle ultime settimane di effettuare delle verifiche prima di procedere con un nuovo conteggio di importo e compensazioni.

L’ente ha iniziato a marzo la rielaborazione che ha richiesto più tempo del previsto facendo ritardare i pagamenti dell’Assegno Unico Universale del mese di maggio. Ricordiamo che si tratta di una prestazione erogata alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età solitamente a partire dal giorno 20 del mese. Numerose segnalazioni sono cominciate ad arrivare da diversi giorni per il mancato pagamento dell’Assegno ma l’INPS ha subito chiarito il motivo del ritardo. Ora i versamenti sono iniziati e a breve tutti i percettori dovrebbero ricevere i soldi. Ma attenzione alle sorprese, belle e brutte.

Assegno Unico, le novità belle e brutte del mese di maggio

La rielaborazione dell’INPS ha dato come risultato un’erogazione aggiuntiva di 272 euro circa per 512 mila famiglie e una trattenuta di circa 41 euro per 378 mila famiglie.

Assegno Unico aumenti importo
Assegno Unico, chi riceverà un importo più alto – Ilovetrading.it

I riscontri del conguaglio fanno riferimento ad alcune verifiche effettuate dall’INPS inerenti diversi aspetti.

  • Le variazioni della Dichiarazione Sostitutiva Unica con conseguente ricalcolo in positivo o in negativo a seconda del cambiamento intervenuto,
  • le maggiorazioni degli importi delle mensilità di gennaio e febbraio 2023 per la rivalutazione legata all’aumento del costo della vita,
  • riscontri discordanti tra importi erogati in base all’ISEE e i dati in possesso dell’INPS,
  • la liquidazione degli importi della settima e ottava mensilità di gravidanza in relazione all’ISEE inviato entro il 120esimo giorno dal parto,
  • i conguagli derivanti dalle operazioni di rettifica dell’ISEE 2022 che sono state avviate dai CAF dopo il 31 dicembre 2022,
  • il ricalcolo degli importi per le maggiorazioni dedicate ai soggetti con disabilità,
  • i recuperi delle maggiorazioni dovute ai genitori entrambi lavoratori erogate alle famiglie monogenitoriali non vedovili,
  • la rideterminazione degli importi per le famiglie numerose e con figli successivi al secondo,
  • la rideterminazione degli importi per i percettori di Reddito di Cittadinanza con necessità di ricalcolo per il genitore non appartenente al nucleo ISEE del minore,
  • gli importi dell’Assegno Unico con domande inviate prima del 30 giugno 2022 e ISEE inoltrato entro questa date.

In linea di massima l’INPS erogherà 140 milioni di euro e ne recupererà 15 milioni. Le famiglie saranno informate del credito o del debito tramite sms o email e potranno chiedere spiegazioni ai CAF o patronati. I 41 euro da restituire verranno recuperati dall’ente a rate di importo inferiore ad un quinto del debito totale da recuperare con riferimento all’Assegno Unico Universale.

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