È in arrivo una brutta sorpresa per i pensionati. Nel mese di agosto riceveranno un assegno più basso: ecco perché.
La recente crisi inflazionistica che ha colpito l’Europa e, in particolare, l’Italia, ha avuto un impatto significativo sulle vite dei cittadini più fragili, come ovviamente gli anziani.
Purtroppo, per loro, una nuova cattiva notizia si profila all’orizzonte: nel mese di agosto, infatti, riceveranno un assegno pensionistico più basso. Si tratta di un notizia non irrilevante che sta causando preoccupazione in molti cittadini. Per quale motivo questa decisione in un periodo in cui si parla di adeguamento della pensione e si attendono da mesi questi aumenti? Nel resto dell’articolo, esploreremo le ragioni di questa diminuzione e le implicazioni che avrà sulle condizioni di vita dei pensionati italiani.
Assegno più basso ad agosto per molti pensionati
Il mese di agosto si prospetta difficile per molti pensionati, poiché si sta tornando a discutere del prelievo forzoso sulle pensioni. Questo significa che alcuni pensionati si troveranno ad affrontare un assegno inferiore durante questo periodo. È un’ulteriore notizia sconcertante che lascia molti pensionati preoccupati per le loro finanze e il loro benessere.
Molti pensionati dovranno restituire all’INPS degli importi che, nei mesi scorsi, hanno ricevuto in maniera erronea dalla stessa cassa previdenziale. Nel mese di agosto, infatti, alcuni pensionati che hanno percepito pensioni di reversibilità nel 2020 subiranno trattenute sui loro cedolini della pensione. In questo senso, l’INPS ha deciso di avviare degli approfonditi controlli incrociati che riguardano i dati dei pensionati relativi agli anni 2019 e 2020.
L’intenzione dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è infatti quello di verificare se i redditi percepiti da alcuni cittadini superino le soglie previste e, quindi, chiedere una restituzione degli importi. Qualora i controlli dimostrino che ciò sia avvenuto, infatti, l’INPS procederà al recupero delle somme proprio durante il mese di agosto.
A partire da agosto, verranno applicate le prime trattenute mensili sui pagamenti pensionistici. Ogni trattenuta, dunque, dovrebbe ammontare a un quinto dell’importo totale dell’assegno, con un massimo di 60 pagamenti rateali. A questo punto sarà lo stesso istituto a contattare direttamente il pensionato interessato e informarlo che è necessario un rimborso degli importi ricevuti in maniera erronea.
Il cittadino, quindi, avrà 30 giorni di tempo per contestare la decurtazione ed evitare la restituzione del denaro richiesto. Per quanto riguarda l’assegno unico universale, circa 378.000 famiglie dovranno restituire all’INPS l’importo eccessivo ricevuto, pari a circa 41 euro per famiglia.