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Bonus manutenzione per la casa: c’è una differenza tra ordinaria e straordinaria e bisogna fare molta attenzione

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Giuseppe F.

Chi effettuare lavori in casa ha diritto ad un bonus manutenzione, ma c’è una differenza sostanziale tra manutenzione ordinaria e straordinaria. 

Ecco alcune notizie importanti per chi sta ristrutturando e oltre ai lavori interni vuole dare il via anche a lavori di piccola manutenzione. Non è però sempre chiara l’esatta differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria. E, in base a questa differenza un po’ nebulosa, non è neanche così semplice capire quali sono le possibilità di accesso ai bonus edilizi in vigore nel 2023.

Bonus: manutenzione e lavori
Bonus per manutenzione e lavori pubblici – ilovetrading.it

La normativa sui lavori edili fa riferimento al d.P.R. n. 380 del 2001 (il cosiddetto Testo Unico Edilizia) e tutte le possibilità, in termini di agevolazioni, offerte dalla normativa fiscale.

Ogni volta che si deve intervenire con dei lavori sulla propria abitazione, è fondamentale conoscere le differenze normative tra manutenzione ordinaria o straordinaria, restauro o risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Le definizioni dei questi interventi sono contenute all’art. 3, comma 1 del d.P.R. n. 380/2001.

Di base, la manutenzione ordinaria non richiede di alcun titolo abilitativo e neppure alcuna comunicazione (grazie all’edilizia libera). Quando un lavoro richiede almeno una comunicazione (CILA), o una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) o un permesso di costruire, si parla di manutenzione straordinaria.

Differenza tra manutenzione ordinaria – straordinaria e bonus

La manutenzione ordinaria consiste in opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici. E altri lavori necessari a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici già esistenti.

Bonus per lavori pubblici ordinari e straordinari
Bonus per lavori pubblici – ilovetrading.it

Sono opere di manutenzione ordinaria anche le installazioni delle pompe di calore, gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportano la realizzazione di ascensori esterni, l’installazione di vetrate panoramiche, opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, tramezzi, nuovi infissi, eccetera.

Fanno parte delle manutenzioni ordinarie anche la costruzione di aree ludiche senza fini di lucro e di elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici, la creazione di vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo, l’eliminazione di barriere architettoniche.

In pratica, tutti quei lavori importanti che non alterano la volumetria complessiva degli edifici e non comportano mutamenti urbanisticamente rilevanti delle destinazioni d’uso possono essere considerati di manutenzione straordinaria. Per esempio il frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari, modifiche ai prospetti degli edifici legittimamente realizzati.

E ancora, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti, la demolizione e la ricostruzione di edifici esistenti con diverse caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico.

Normalmente, gli interventi di manutenzione ordinaria sulle parti private non godono mai del bonus casa. Invece intervenendo su una singola unità immobiliare di tipo abitativo il bonus più importante in vigore è l’ecobonus. Si tratta di una detrazione fiscale del 50/65% prevista per gli interventi di efficienza energetica. Poi c’è il sismabonus: una detrazione la cui aliquota varia dal 70 a 75% (se l’intervento è realizzato sulle parti comuni dell’edificio l’aliquota cresce al 75/85%).

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