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Affitto e cedolare secca: cambia tutto | Cosa devi sapere e cosa fare subito

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Giuseppe F.

Ci sono delle novità abbastanza importanti a proposito delle regole e delle tasse per l’applicazione della cedolare secca per gli affitti.

Tutti coloro che intendono affittare una casa di proprietà, anche per il 2023, avranno la possibilità di sfruttare il regime agevolato della cedolare secca. Ciò significa, in parole povere, che potranno optare per il pagamento di un’unica imposta sostitutiva di Irpef e altri tributi (le cosiddette addizionali). Ma solo a fronte di condizioni specifiche e in determinati casi.

Cambia cedolare secca per affitto
Cosa cambia nel 2023 per la cedolare secca per l’affitto – ilovetrading.it

Il regime della cedolare secca per case in affitto prevede due aliquote. La prima al 10% per contratti a canone concordato (3+2). L’altra al 21% per i contratti a canone libero (4+4). Per entrambe le aliquote è previsto il pagamento di un’unica imposta sostitutiva che comprende Irpef, addizionale comunale e regionale, imposta di registro e di bollo.

Nel 2023 la cedolare secca al 10% si applica esclusivamente ai contratti a canone concordato nei Comuni con mancanza di soluzioni abitative o densamente popolati (Milano, Torino, Roma, Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Palermo e Venezia) e negli altri Comuni capoluogo di provincia. Inoltre si applica pure ai contratti d’affitto a studenti universitari, agli affitti transitori e nei Comuni in cui vi sono state calamità naturali.

L’applicazione della cedolare secca va sempre esercitata dal proprietario di casa in sede di stipula del contratto di locazione. Dunque non è una decisione che avviene automaticamente  o autonomamente. Si potrebbe definire come una scelta all’atto della registrazione del contratto con modello RLI.

Cedolare secca per contratti di affitto, ecco cosa cambia nel 2023

La regola fondamentale della cedolare secca per i contratti di affitto di casa è che vale solo per locazione di immobili a uso abitativo. Poi, una volta stipulato il contratto di locazione, bisogna registrarlo all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni dalla sua stipula.

Affitto: cedolare secca 2023
Novità cedolare secca per gli affitti nel 2023 – ilovetrading.it

Un altro aspetto vincolante ha a che fare con il limite per cui il proprietario che decide di applicare il regime della cedolare secca, una volta stabilito l’importo del canone di locazione da fare pagare all’inquilino, non può mai modificarlo con adeguamenti all’andamento dei prezzi Istat.

Il prezzo del canone di affitto che si paga con la cedolare secca deve, per legge, restare sempre invariato, fino a naturale scadenza di contratto. Poi arrivano le novità dell’anno in corso. La più importante riguarda gli affitti brevi, cioè gli affitti che hanno una durata di massimo trenta giorni. In questo caso, come previsto dalle leggi in vigore, la registrazione del contratto non è obbligatoria, ma è comunque possibile optare per la cedolare secca direttamente in dichiarazione dei redditi.

Un’altra novità relativa alla cedolare secca per gli affitti ha a che fare con l’usufrutto. Si è infatti stabilito che la cedolare secca non può essere applicata per gli affitti da parte di nudi proprietari che hanno case in usufrutto.

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