Non solo i prezzi elevati del carburante: al distributore, e non solo, occorre prestare molta attenzione ad una serie di truffe molto diffuse in questo periodo. Cerchiamo di capire come difendersi
Non sono tempi facili per gli automobilisti. In primis a causa del repentino aumento, da ormai diversi mesi a questa parte, dei costi del carburante ma anche degli interventi di manutenzione, riparazione, sostituzione componenti e della revisione. Dall’altro perché il settore dell’auto è spesso preso di mira dai malintenzionati per mettere in atto truffe sempre diverse, allo scopo di trarre in inganno l’automobilista ed estorcergli rapidamente ingenti quantità di denaro.
Come dicevamo, i truffatori cercano di diversificare i raggiri nel corso dei mesi così da riuscire con minor difficoltà nel loro intento. Ed in questo periodo, in particolare, vi sono due tipologie di truffe alle quali è bene prestare molta attenzione.
Truffe ai danni degli automobilisti, non si fermano mai: ecco come evitarle
Una di questa è nota come la truffa delle false multe proprio perché sfrutta finti verbali per far credere al proprietario di un veicolo di essere stato sanzionato e spingerlo a pagare. Come viene messa in atto? Lo ha spiegato la polizia sulla base di casi già segnalati di verbali falsificati e posizionati sui parabrezza dei veicoli per violazioni del Codice della strada. I malviventi preparano infatti delle finte multe che vanno poi a posizionare sulle auto parcheggiate in divieto di sosta: sul verbale viene infatti indicato un codice Iban fasullo, diverso da quello del Comune.
Di primo impatto però distinguere una multa falsa da una reale non è per nulla semplice proprio perché vengono realizzate in modo molto meticoloso e complete di ogni dettaglio. Viene cioè indicato l’importo da pagare insieme alla contestazione della violazione e all’automobilista vengono forniti i dati per effettuare il versamento nonché la data di scadenza.
L’obiettivo è spingerli a pagare in tempi rapidi perché se i soldi arriveranno sul conto corrente associato a quell’Iban saranno i truffatori a prelevarli. Un modus operandi che a quanto pare ha già mietuto vittime facendo fruttare non pochi guadagni ai malviventi che agiscono in tutta Italia così da non farsi scoprire.
Un appello è stato lanciato dalle forze dell’ordine allo scopo di tenere alta la guardia e verificare sempre con molta attenzione gli eventuali verbali ricevuti. Parallelamente si sta lavorando per cercare di individuare l’istituto bancario collegato all’Iban e tentare in tal modo di risalire ai truffatori.
La truffa della miscela di carburante illecita
Un secondo tipo di frode ai danni degli automobilisti si verifica invece proprio al distributore di carburante e riguarda l’utilizzo di miscele di benzina, diesel e acqua non conformi. Si tratta di una pratica illegale diffusa da anni e che in certi periodi viene messa in atto con maggior frequenza. In vari casi le autorità hanno riscontrato, all’interno delle cisterne, un’eccessiva quantità di acqua.
Le irregolarità sono state accertate analizzando la composizione degli idrocarburi e la quantità erogata; in questi casi è scattato il sequestro immediato degli impianti di distribuzione. Per gli automobilisti si tratta di una doppia truffa: oltre ad aver speso soldi per un carburante ‘fasullo’ potrebbero ritrovarsi con danni al motore e al sistema di alimentazione.
Un segnale chiaro di questo tipo di truffa è, ad esempio, l’impossibilità di avviare il motore. Gli esperti suggeriscono a chi è rimasto vittima di questo tipo di frode, di svuotare completamente il serbatoio del veicolo effettuando un’accurata pulizia dello stesso.