Con la dipartita del reddito di cittadinanza nel 2024 si apre una grave falla nell’aiuto ai più poveri. Le Regioni cercano di colmarlo con nuove misure.
Dopo una lunga e travagliata lotta politica che lo ha visto al centro il Reddito di Cittadinanza smetterà di esistere nel 2024. Con la sua scomparsa si apre un vuoto normativo per quanto riguarda l’assistenza ai disoccupati. Ecco cosa fanno le Regioni.
Istituito per la prima volta nel 2019 dal primo Governo Conte, il Reddito di Cittadinanza è stata non solo la misura portabandiera del Movimento 5 Stelle, ma anche una delle più importanti e richieste misure di assistenza economica per le persone in condizioni di difficoltà economica e senza un lavoro. Per quanto il principio di un reddito fisso per le persone in stato di disoccupazione con attorno un sistema pensato per accompagnare i percettori verso una nuova attività lavorativa fosse in sé positivo, la sua applicazione ha lasciato molti punti in sospeso, scoprendo il fianco alle critiche.
L’opinione di molti che il Reddito di Cittadinanza fosse poco più che una mancetta per assicurarsi i voti di una fetta di popolazione non ha mai smesso di circolare e il totale fallimento del sistema dei centri per l’impiego ha fatto in modo che la misura fosse vista sotto una pessima luce. Con il posizionamento al Governo di Giorgia Meloni e l’alleanza di Centrodestra, da sempre feroci critici del Reddito di Cittadinanza, ci si aspettava che la misure andasse incontro a una inesorabile cancellazione. Ad oggi la percezione del Reddito di Cittadinanza è stata notevolmente limitata e nel 2024 la misura verrà cancellata definitivamente.
Le misure alternative delle Regioni italiane
Sebbene per il suo lato di accompagnamento ad un nuovo lavoro il Reddito di Cittadinanza abbia fallito miseramente, la misura era comunque una valida risorsa per la popolazione disoccupata. Soprattutto nel periodo della pandemia la percezione di questo sussidio è stata l’ancora di salvezza di molti. Per sopperire alla sua scomparsa, diverse Regioni italiane si sono mosse per creare delle misure alternative che funzionassero da ammortizzatore sociale.
Il Comune di Roma, per esempio, ha disposto 3 bandi per misure sostitutive dedicate a chi ha perso il Reddito di Cittadinanza. Le misure prendono il nome di “OrientaMente”, “Ti Aiuto Io” e “Costruire Percorsi” e sono pensate per dare sostegno a chi perderà il Reddito di Cittadinanza a luglio e poi a dicembre. Le modalità con cui queste misure funzioneranno non sono ancora state chiarite, ma la giunta comunale di Roma ha specificato che saranno finanziate con un fondo di 240.000 euro.
Le misure prese dalle altre Regioni
Anche per le altre regioni che stanno provvedendo a creare nuove misure per sostituire il Reddito di cittadinanza non si hanno ulteriori notizie. Tutte le misure sono ancora in lavorazione, ma le giunte regionali di Toscana, Campania e Puglia sono al lavoro ognuna con una propria misura sostitutiva.
Per quanto riguarda la Regione Toscana l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli ha sottolineato l’importanza di una continuare con questo tipo di misure dicendo che “è inutile fare la guerra ai poveri invece che alla povertà”.