I lavoratori disabili possono beneficiare di permessi 104 anche in maniera frazionata, ad ore. Non sempre tale opzione è conveniente.
La Legge 104 tutela i lavoratori dipendenti affetti da disabilità e i loro caregivers, riconoscendo numerose agevolazioni, tra cui il diritto a permessi da lavoro retribuiti.
In particolare, spettano 3 giorni di permesso al mese. I disabili possono frazionarli anche in ore (2 al giorno se si lavora per 6 giorni a settimana, 1 ora al giorno se si lavora per meno giorni), mentre ai caregivers è preclusa tale facoltà.
Frazionare i giorni di permesso in ore, nella maggior parte dei casi, consente di lavorare di meno e sfruttare al meglio i benefici. La scelta, però, tra i 3 giorni e le 2 ore (o l’ora) al giorno è meramente soggettiva e dipende dalle necessità personali di ciascun dipendente disabile.
La scelta, inoltre, non è vincolante e può essere modificata anche da un mese all’altro o nello stesso mese.
Sia per i permessi giornalieri sia per quelli frazionati viene riconosciuta l’intera retribuzione, a carico dell’INPS, ma che viene anticipata dal datore di lavoro, con successiva possibilità di conguaglio delle somme anticipate in fase di versamento dei contributi previdenziali dovuti.
Permessi 104: attenzione alla modalità di fruizione, si rischia di perdere i giorni di permesso
La Legge 104 prevede ulteriori modalità di assenza retribuita dal lavoro. Per esempio, i genitori di figli disabili possono optare per il prolungamento del congedo parentale fino al dodicesimo anno di età del bambino. Possono scegliere di usare il beneficio sia in modo continuativo (3 giorni al mese) sia frazionato (2 ore al giorno con orario di lavoro di almeno 6 ore oppure di 1 ora al giorno, con orario lavorativo inferiore). In alternativa, possono richiedere il congedo dal lavoro di tre anni per ciascun figlio disabile.
I lavoratori dipendenti caregivers di familiari disabili gravi hanno diritto anche al congedo straordinario. Si tratta di un periodo di assenza dal lavoro retribuita della durata di 2 anni. Spetta, secondo un preciso ordine di priorità, al coniuge (o all’unito civilmente o al convivente di fatto), ai genitori (anche adottivi o affidatari), ai fratelli o alle sorelle conviventi e ai parenti e affini entro il terzo grado conviventi con il soggetto disabile grave.
In base all’attuale normativa, se si presenta richiesta per i permessi 104 e non si usufruisce di tutti i giorni (o le ore) spettanti in un determinato mese, non c’è la possibilità di cumularli per il mese successivo e, dunque, andranno persi.
Da agosto 2022, inoltre, è stata abolita la figura del referente unico e, dunque, anche più persone possono usufruire dei permessi per lo stesso disabile grave. I due beneficiari, tuttavia, non possono assentarsi da lavoro contemporaneamente e dovranno assistere l’ammalato in due momenti differenti.