Non può che guadagnare e lo dice la statistica, ma nella realtà dopo anni di pazienza esce deluso.
In borsa si può guadagnare e si può perdere, ma la verità è che il 70% dei trader perde e basta. Se andiamo a monitorare le piattaforme di trading che ci sono sui cellulari e che permettono di fare investimenti con una leva elevata scopriremo che in questo caso i pochi che guadagnano, si possono quasi contare sulle punte delle dita di una mano.
In sostanza fare trading è qualcosa di difficile e se non si è realmente preparati si tratta soltanto di entrare in un casinò nel quale si sarà spennati ben bene. In teoria però ci sarebbe una categoria di trader che può avere grosse possibilità di guadagnare sul lungo termine.
Questa categoria è quella dei cassettisti. La borsa degli Stati Uniti nella sua storia mediamente è cresciuta dell’8% all’anno. Questo significa che investendo in un ETF che replica l’andamento del S&P 500 o anche del Dow Jones e tenendolo per almeno un arco temporale di 20 o 30 anni se non di più, il guadagno dovrebbe essere assolutamente certo. Con questo mito tanti ritengono di aver trovato una sorta di pietra filosofale. Guadagnare l’8% all’anno in modo praticamente sicuro e garantito da decenni di statistica sembra qualcosa di incredibilmente allettante.
Eppure chi prova a fare questo investimento così straordinario molto spesso ci lascia le penne. Sembra incredibile ma il cassettista anche se si sente così sicuro del fatto suo in realtà non sta mettendo in conto tanti eventi assolutamente imprevedibili che possono rovinargli la festa. Ad essere onesti il cassettista sa benissimo che durante i suoi 20 o 30 o magari anche 40 anni di investimento ci saranno grosse crisi che potranno arrivare anche a far dimezzare il valore del suo portafogli.
Tuttavia lui non se ne cura perché sa che sul lungo termine la borsa compenserà la sua pazienza e la sua fiducia. Quello che però il cassettista non tiene presente sono gli inconvenienti della sua vita personale. Una malattia improvvisa o un improvviso bisogno di denaro possono costringere a vendere una parte consistente del proprio portafogli (se non tutto il portafogli) proprio nel momento in cui vale poco e quindi l’investimento risulta perdente. Ma non bisogna neanche sottovalutare l’emotività.
In astratto è facile dire che si manterrà l’investimento anche quando c’è la tempesta ma la verità è che durante l’epidemia di Covid tanti cassettisti per la paura sono usciti dall’investimento e poi hanno perso il rimbalzo e così hanno sostanzialmente vanificato i loro progetti anche a lungo termine.
Quello che questo articolo vuole sottolineare è che in borsa tante teorie sono in astratto validissime ma poi concretamente l’operatività, la sfortuna e tutta una serie di eventi imponderabili riescono sempre a far andare in fumo i progetti che sembrano più corretti e giudiziosi.
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