La nuova Manovra finanziaria ha rivoluzionato il Super Bonus e i Bonus edilizi. Per i prossimi anni sono attesi ulteriori interventi.
Il Super Bonus è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio del 2020, con la quale i possessori di immobili possono ottenere una detrazione del 110% per le spese affrontate per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico. La Legge di Bilancio 2023 ha prorogato la misura ma ha apportato importanti modifiche.
Per risanare le finanze pubbliche, infatti, l’Esecutivo ha dovuto limitare la platea dei beneficiari dei Bonus edilizi. In base a quanto emerge dalla memoria del Ministero dell’Economia depositata in Commissione Bilancio alla Camere, dal 2023 al 2027 gli incentivi per le ristrutturazioni edili graveranno sui conti statali per un totale di 96,2 miliardi di euro. Gli sconti, dunque, costeranno più del doppio dell’importo previsto.
In tal senso, il blocco della cessione del credito è stato un atto dovuto da parte del Governo Meloni, per evitare inutili sprechi di denaro e un peso eccessivo sulle casse dello Stato. Ulteriori misure, inoltre, si attendono per il prossimo autunno.
Il Super Bonus e tutti gli altri Bonus edilizi avranno un’enorme incidenza sul debito pubblico nei prossimi anni. Al momento, desta particolare preoccupazione il triennio 2023-2026. Secondo le stime del MEF, le cifre destinate a tali incentivi saranno le seguenti:
Da tali dati si nota come il totale speso sarà di 116 miliardi di euro, ben 45 miliardi in più rispetto alle previsioni iniziali. Gran parte dell’ammontare ricade nel Super Bonus; solo per il 2024, infatti, graverà per circa 17 miliardi. Fino al 2035, inoltre, ammonterà a 67 miliardi su 116 totali, a cui si aggiungeranno i 19 miliardi di euro del Bonus facciate.
Il Governo ha annunciato importanti novità con la Legge di Bilancio 2024, con la quale si dovrà sopperire ad un debito di 22 miliardi di euro.
Si tratta di cifre che dovranno essere, purtroppo, sottratte alle future Riforme, come la riconferma del taglio del cuneo fiscale (per il quale saranno necessari oltre 10 miliardi di euro), la riduzione delle aliquote IRPEF, l’introduzione di misure a sostegno al reddito dei dipendenti pubblici.
Per risolvere il problema, l’Esecutivo è all’opera per trovare ulteriori risorse economiche. Sono confortanti i dati relativi alla crescita del PIL dei primi mesi del 2023 ma una straordinaria opportunità, in tal senso, è rappresentata dal PNRR. Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, si attendono i fondi europei da poter destinare a scuola, trasporti, sanità, lavoro, per l’esecuzione di importanti interventi e riforme. Un’occasione da cogliere al volo, per rilanciare l’economia italiana.
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