Come comportarsi qualora un parente venga a mancare senza che abbia lasciato un testamento scritto? Ci sono specifiche procedure individuate dalla legge, ecco chi eredita
La scomparsa di un parente è un momento difficile e talvolta traumatico. E non sono facili neanche le settimane successive al lutto, quando sono gli aspetti burocratici ad occupare le giornate, a cominciare da ciò che riguarda l’eredità. In tanti si domandano che cosa accada qualora una persona cara non abbia lasciato un testamento scritto prima di morire.
Un fatto questo che avviene di frequente in Italia dato che solo una piccola percentuale di persone decide di redigerlo stabilendo a chi destinare i propri patrimoni una volta che non ci sarà più. Ebbene in mancanza di testamento è la legge a stabilire chi siano gli eredi e quali quote spettino ad ognuno di loro. Vediamo in quale modo.
Qualora dopo un lutto non esiste un testamento, la legge prevede che siano i parenti più vicini alla persona deceduta ad ereditare i suoi beni. Uno di essi può essere il coniuge superstite che, anche in caso sia separato legalmente, riceverà l’intera eredità qualora non dovessero esserci figli, fratelli ed ascendenti del defunto. Qualora al coniuge superstite non sia stata addebitata la separazione godrà dei diritti successori del coniuge non separato.
Invece qualora gli sia stata addebitata la separazione avrà diritto a ricevere un assegno vitalizio, questo nel caso in cui all’apertura della successione riceveva gli alimenti. Non riceverà l’eredità invece, nel caso in cui il defunto risulti sposato con un’altra persona.
Cosa succede invece nel caso in cui vi siano dei figli? In questo caso il coniuge riceverà solo metà dell’eredità ed il restante 50% spetterà al figlio, nel caso sia solo uno. Se i figli sono due l’eredità verrà divisa in tre parti e così via. Nessun altro parente, in tutte queste casistiche, potrà esercitare diritti di successione.
Vediamo invece che cosa succede qualora vi sia un coniuge superstite ma non vi siano discendenti ed ascendenti. In questo caso il coniuge riceverà i due terzi dell’eredità mentre la terza fetta andrà ai fratelli e verrà divisa in parti uguali. Se dovessero mancare anche i fratelli il terzo di eredità andrà ai genitori del defunto, sempre da dividere in parti uguali.
Un altro caso prevede che non vi siano discendenti ma coniuge, genitori e fratelli si: in questo caso il coniuge riceverà i due terzi, un terzo andrà invece a genitori e fratelli, con i primi che riceveranno almeno un quarto di questa parte. Infine in mancanza di coniuge e discendenti, l’intera eredità si dividerà per capi mentre si passa ai parenti più lontani ma prossimi, fino al sesto grado, in caso di mancanza del coniuge ma anche di ascendenti, discendenti e fratelli. C’è poi il caso finale che prevede che l’eredità sia devoluta allo Stato: questo avviene quando non vi sono parenti.
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