Dai gruppi all’editing passando per l’e-commerce: tante novità in arrivo su WhatsApp, direttamente proporzionali alle truffe in atto.
E’ un periodo di grande trasformazione per l’applicazione di messaggistica numero uno al mondo. WhatsApp sta implementando funzionalità già esistenti sulle app dei competitor per rafforzare una leadership nel settore di mercato delle messaggistiche istantanee, che da tempo immemore.
L’ampliamento delle videochiamate (adesso fino a trentadue), il raddoppio del limite massimo di utenti per le chat di gruppo (da 512 a 1024), l’attesissima modifica dei messaggi che inviamo nelle chat (in fase di rilascio a livello globale.
All’orizzonte perfino l’ipotetica possibilità, già presente su Telegram per esempio di poter chattare senza dare il numero di telefono, ovvero la scelta di un username per messaggiare sia one-to-one (con un utente) sia l’interno di un gruppo (fino a 1024 partecipanti come limite massimo), senza dover fornire per forza il proprio numero di telefono. Insomma, tante belle notizie all’orizzonte. Ma non è certo tutto rosa e fiori.
Al di là dei soliti problemi legati alla privacy, una delle preoccupazioni maggiori per gli utenti di WhatsApp sono le truffe che pullulano sempre più tra i contatti e i gruppi. Truffe di ogni tipo: dall’amico che manda un messaggio che in realtà non ha inviato lui fino ad arrivare a quei finti dipendenti comunali che millantano la richiesta di dati sensibili per i progetti legati al Servizio Civile. Non è vero nulla.
L’allarme arriva da Pontinia, un comune italiano di circa quindicimila abitanti, molti dei quali hanno segnalato questa nuova truffa. La conferma arriva direttamente dall’ente in questione a testimonianza sia delle veridicità del fatto, sia della sua pericolosità. “Stanno arrivando messaggi di finti impiegati che chiedono l’invio di dati sensibili tramite Whatsapp o tramite e-mail. Non rispondere a questi numeri né inviate nulla e, se lo avete fatto, vi invitiamo a controllare i vostri account”.
E’ sola l’ennesima truffa di chi sfrutta un’applicazione da circa due miliardi di download per rubare i dati sensibili degli utenti, per i loro loschi affari. Il Comune di Pontinia ha già denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, dando direttamente i numeri telefonici sui social per poter ulteriormente stoppare questa truffa dilagante.
Principalmente, i messaggi sono stati inoltrati a giovani che hanno fatto domanda per svolgere il servizio civile nel territorio di Pontinia, come da avviso. Ma non c’è nessun concorso in atto. Più in generale, diffidate sempre di chi chiede i dati sensibili. In primis, è illegale, e poi le istituzioni (o le compagnie) non lo fanno proprio. Mai.
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