Prima di iniziare a ristrutturare casa è importante sapere non solo i costi ma anche gli obblighi che si hanno. Vediamo tutto nei dettagli.
Presi dall’entusiasmo della bella stagione, molti hanno voglia di dare un volto nuovo alla propria abitazione. Tuttavia, per non correre guai, è bene sapere nel dettaglio cosa dice la legge a riguardo.
Avete finalmente deciso di ristrutturare casa? Ottimo. Ora però armatevi di tanta pazienza perché le pratiche burocratiche da assolvere non sono poche. Infatti ad ogni tipologia di opere da realizzare corrisponde un preciso iter burocratico. Dal 2017, grazie a un accordo tra Governo, regioni e enti locali i moduli per la presentazione di tutte le segnalazioni, le comunicazioni, le istanze in materia di attività edilizia sono stati unificati e standardizzati.
Partiamo con il precisare che la pratica edilizia va presentata sempre in caso di opere di manutenzione straordinaria, di restauro o di risanamento, di ristrutturazione o se si vuole chiedere il permesso di costruire. Invece non è necessario presentare alcuna istanza in caso di interventi minori che rientrano nell’ambito dell’edilizia libera come la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione delle finiture degli edifici o che servano a integrare e a mantenere efficienti gli impianti preesistenti.
Ristrutturare casa: ecco cosa bisogna fare
Il Codice Civile prevede che chi abbia intenzione di iniziare dei lavori all’interno del proprio appartamento debba avvisare l’amministratore. I lavori non devono mai recare danno o modifiche alle parti comuni del condominio.
Diversamente dovranno prima essere approvati anche dagli altri condomini. Attenzione agli interventi che si decide di fare perché alcuni potrebbero anche far perdere l’abitabilità della casa.
Ottenuti i permessi ora vediamo, nei dettagli, cosa la legge ci consente o no di fare a casa nostra. Infatti, pur trattandosi di proprietà privata, non tutto è lecito e ci sono precisi paletti da rispettare. Analizziamo gli interventi più comuni e più richiesti negli ultimi anni.
- Veranda
Uno degli interventi più in voga è quello della veranda.In generale non è un intervento possibile a causa di vincoli urbanistici o architettonici. Tuttavia, dal 21 settembre 2022, il Decreto aiuti- bis ha introdotto la possibilità di installare vetrate amovibili e totalmente trasparenti.
- Cambiare le finestre
La sostituzione dei serramenti non necessita di permessi. Tuttavia, se si vive in un condominio, è necessario attenersi a forma e colore delle finestre esistenti, per preservare il decoro estetico della facciata.
- Cambiare gli impianti elettrici
Tutti gli impianti di un appartamento devono essere a norma. Un nuovo impianto dovrà, quindi, essere garantito da una certificazione che attesti che i lavori sono stati eseguiti rispettando tutte le norme. La certificazione deve essere redatta dall’impresa che ha installato l’impianto o da un tecnico esterno.
- Demolire una parete interna
Togliere o spostare un muro nella propria casa è un intervento che modifica in modo piuttosto radicale l’abitazione. Se la parete è portante non si può demolire a meno che non si intervenga con un adeguato progetto eseguito da uno strutturista che vada a compensare la funzione portante attraverso l’inserimento di altri elementi.
- Altezza minima possibile
L’altezza minima da pavimento a soffitto è un requisito importante per l’abitabilità e, in quanto tale, è fissata dalla legge nazionale a 2,70 m tranne che nelle comunità montane. Per alcuni locali di servizio o di passaggio, come lavanderie, corridoi e disimpegni, in alcune città è possibile ribassare il plafone fino a 2,40 m.
- Aggiungere un soppalco
Anche in questo caso ci sono disposizioni ben precise: il soppalco deve avere una altezza minima di 2,70 m. Attenzione che in alcuni casi il soppalco è ritenuto aumento di superficie utile e pertanto richiede il pagamento di oneri di urbanizzazione. In tal caso diviene necessaria anche una variazione della mappa catastale.
Per alcuni interventi di ristrutturazione si può beneficiare di agevolazioni fiscali. In particolare se si tratta di interventi di recupero del patrimonio edilizio o di interventi volti a migliorare la classe energetica. I benefici fiscali per i lavori in casa comprendono poi ulteriori agevolazioni, come ad esempio la possibilità di pagare l’IVA in misura ridotta.