Andare in pensione a 57 anni, chi e come si può: quali sono le possibilità, i casi e le soluzioni per avere un assegno mensile
Il tema pensione è di particolare rilevanza e sono in tanti a chiedersi se vi sia modo di accedere alla pensione in anticipo a 57 anni: ecco quando e per chi è possibile l’ottenimento di un assegno mensile.
L’argomento pensioni desta sempre grande attenzione, con la legge di bilancio 2023 che ha modificato taluni tipi di pensioni e ne ha introdotte di nuove, come Quota 103. Ad ogni modo, per l’anno prossimo, si attende un intervento ancor più netto sul tema.
E se l’attesa generale riguarda la riforma delle pensioni, intanto si può approfondire in che modo e quando si può accedere alla pensione a 57 anni, soffermandosi dunque sulle tipologie diverse rispetto alla pensione anticipata ordinaria.
In primo luogo occorre rispondere alla domanda che in tanti si pongono, cioè se sia possibile.
Una soluzione che consenta l’uscita anticipata dal lavoro è un risultato cui si lavora da tempo, nella direzione di coniugare la necessità di render più leggera la spesa per lo Stato e la garanzia, per i lavoratori, di un accesso al pensionamento con gli importi che realmente spettano e congrui.
Tra i limiti delle pensioni anticipate vigenti vi è, in virtù del sistema contributivo, un effetto ‘penalizzante’, per così dire, per coloro che vogliono avervi accesso. Assegni pensionistici dalle cifre minori al confronto di ciò che si sarebbe percepito rispetto ai tempi di legge.
Tempi che, ad oggi, prevedono di raggiungere 67 anni d’età anagrafica e 20 di contributi. L’accesso alla pensione prima è quindi possibile, sebbene con delle conseguenze. Ciò che molti si chiedono è chi possa andare in pensione a 57 anni. Ecco, in merito, i dettagli di seguito.
Andare in pensione a 57 anni, casi e requisiti: Invalidi civili
La richiesta di andare in pensione anticipata a 57 anni riguarda talune categorie di lavoratori che hanno maturato i requisiti necessari e previsti, sotto l’aspetto sia anagrafico che contributivo.
In primo luogo, il beneficio della pensione anticipata a 57 anni riguarda gli invalidi civili cui si leghi il riconoscimento della percentuale d’invalidità all’ottanta per cento.
La domanda richiede che siano stati maturati vent’anni di contributi versati e l’età anagrafica raggiunta di 56 anni (donne) e 61 (uomini).
A seguito del “periodo finestra”, ovvero i dodici mesi tra la data in cui è stata presentata la richiesta e il conseguimento della pensione, l’erogazione avrà luogo una volta compiuti 57 anni (donne) e 62 (uomini).
Pensionamento anticipato a 57 anni: RITA e Lavori Usuranti
Vi è la possibilità d’accesso alla pensione anticipata RITA, riguardo i lavoratori disoccupati o inoccupati da più di ventiquattro mesi, che abbiano versato quantomeno cinque anni di contributi all’interno di un fondo pensione.
Sostanzialmente, nel rispetto di tali requisiti, si può far richiesta di una rendita al proprio fondo pensione, andando attingere totalmente o parzialmente dalle cifre accumulate.
Il tutto però a patto che i soggetti abbiano un’età anagrafica inferiore al massimo cinque anni al confronto di quella richiesta riguardo la pensione di vecchiaia. O ancora, di dieci anni, nella casistica in questione, con la maturazione di vent’anni di contributi che si richiedono per sottoscrivere la RITA.
L’erogazione ad ogni modo, che avviene al mese o trimestralmente, avviene per il lasso di tempo che occorre per raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione d’anzianità oppure di vecchiaia.
Altresì, la RiTA non si può cumulare con altri tipi di pensioni anticipate, come quella antipatia ordinaria oppure Opzione Donna. Dunque, in presenza dei requisiti per l’accesso a tali forme, comunque si può far richiesta della RITA.
Infine, per andare in pensione a 57 anni vi è anche un’altra possibilità che si lega a chi ha svolto lavori usuranti, che può beneficare di Quota 41.
Tale misura dà modo di far richiesta della pensione anticipata se raggiunti i 41 anni di contributi versati. Quindi, l’accesso alla pensione a 57 anni si lega a coloro che hanno iniziato a svolgere attività lavorativa prima dei sedici anni d’età compiuti.
