Smettere di pagare il mutuo senza rischiare conseguenze sanzionatorie non è utopia ma realtà. Vediamo a quali condizioni.
Tante famiglie italiane sono gravate dal mutuo, un’uscita mensile onerosa che incide drasticamente sul budget del nucleo.
Tra casa in affitto e casa di proprietà gli italiani preferiscono la seconda opzione. Mancando la liquidità per poter comprare l’immobile, le famiglie accettano di sottoscrivere un contratto di mutuo con una banca. Decidono, quindi, di pagare una rata mensile per un lungo periodo di tempo (massimo 30 anni) corrispondendo anche gli interessi al creditore. Interessi che a causa dell’aumento dell’inflazione hanno subito un notevole incremento.
Significa che vedersi accordare un mutuo sta diventando sempre più difficile. Una banca accetterà un finanziamento solo rilevando l’affidabilità creditizia del cliente e verificando che abbia la possibilità di poter ripagare il debito. La rata mensile, dunque, dovrà essere sostenibile in base alle entrate del richiedente.
I problemi, poi, sono aumentati anche per chi ha in passato sottoscritto un mutuo con tasso variabile. Tra il 2022 e il 2023 l’importo delle rate è cresciuto di 300 o 400 euro rendendo la spesa fuori da ogni controllo. Da qui la domanda “è possibile smettere di pagare il mutuo in modo legale?”.
Pagare il mutuo? Ecco in quali casi si può evitare
Le famiglie che si trovano in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo devono sapere che esiste un Fondo statale che permetterà di accedere alla sospensione del mutuo stesso. Secondo le Legge è possibile smettere di pagare il mutuo per un massimo di diciotto rate in relazione alla casa principale a condizione che il finanziamento sia acceso da almeno un anno.
La richiesta di sospensione prevede la compilazione di un modulo scaricabile dal sito Consap da consegnare, poi, alla banca di sottoscrizione del mutuo. Possono accedere a questa possibilità i cittadini a fronte di una specifica causa tra
- morte di un intestatario,
- perdita dell’autosufficienza,
- licenziamento non per giusta causa,
- invalidità dall’80% in su o riconoscimento di un handicap grave,
- sospensione o riduzione dell’orario di lavoro.
Lo stop al pagamento del mutuo può avvenire, poi, in caso di finanziamento usurario. Per capire se il tasso è usurario basterà consultare il tasso medio per ogni operazione di credito stabilito trimestralmente dal Ministero dell’Economia. Se il tasso di interesse applicato al proprio mutuo supera quello medio del 50% allora si potrà considerare da usura e rifiutarsi di corrisponderlo.
Solo gli interessi, dunque, non dovranno essere pagati. Il capitale invece sì. Stessa conclusione in caso di anatocismo bancario ossia quando gli interessi vengono calcolati sul capitale sommato agli interessi scaduti.
Citiamo, infine, il sovraindebitamento come altro motivo di blocco del pagamento del mutuo. Il cittadino dovrà dimostrare l’impossibilità del poter fronteggiare il pagamento e di non avere colpa dei troppi debiti.