La tematica delle pensioni è sempre stata scottante. A breve cambierà tutto un’altra volta, per “buona” pace di contribuenti e pensionati.
La situazione problematica del lavoro in Italia potrebbe raggiungere dei picchi decisamente drammatici. Oltretutto andrebbe a sconfinare su altre tematiche affini. Un caso emblematico è rappresentato dalle pensioni, le quali potrebbero subire una variazione importante in tutto e per tutto. Variazione ovviamente negativa, data la tendenza recente. A confermarlo non sono gli opinionisti. E nemmeno i giornalisti. Bensì l’ormai ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che si è espresso nel merito di una questione molto delicata.
Tutti i contribuenti e futuri pensionati tremano di fronte a questa notizia, che per quanto possa essere tale non rappresenta affatto una novità. Degli stipendi sempre più bassi sono ovviamente correlati ad una situazione pensionistica destinata a peggiorare lentamente. In Italia vige il cosiddetto sistema contributivo, che per definizione prevede un calcolo di importo pensionistico in base ai contributi che sono stati maturati. Per questo motivo il precariato in cui perennemente si trovano milioni di persone può essere deleterio.
La cosa ben peggiore è che tutto ciò, insieme alle pensioni, può solamente peggiorare. Le perplessità di chi risiede ai vertici sono un emblema circa la situazione attuale. Il comunicato emanato dal presidente dell’Inps ormai in uscita descrive un quadro non piacevole da leggere e analizzare. Dopo quattro anni di mandato il bilancio non è sicuramente positivo, anzi. Tutto il contrario probabilmente. Il rischio che si potrebbe creare e che si vuole evitare ad ogni costo è quello di creare nuovi pensionati poveri. Il pericolo è sempre dietro l’angolo, e il timore principale è che sia il primo pericolo di una lunga escalation.
Allarme pensioni: il pericolo è in arrivo
Le parole dell’ormai ex presidente dell’Inps non sono affatto rassicuranti. Anzi, sono tristemente veritiere. Se il lavoro è stabile e ben retribuito le pensioni si muovono di conseguenza. Diversamente, come è ovvio immaginare, a risentirne sono proprio gli importi. Creando così i cosiddetti “pensionati poveri”. Anche i voucher hanno la loro incidenza, ovviamente in negativo. Viene prevista infatti una contribuzione del 13%. Per un lavoratore dipendente invece la percentuale si aggira intorno al 33%.
Chi è percettore di voucher si ritroverà dunque con 20 punti in meno al momento della pensione. Si può capire bene che questa sia una tendenza fortemente negativa, che potrebbe compromettere il futuro di milioni di persone. Parole amare da digerire, ma che descrivono il quadro attuale delle pensioni in Italia. Con la speranza che un domani, il prima possibile ci si augura, tutto possa andare per il meglio.