Arriva una rivoluzione nel mercato delle auto: incredibile quello che accadrà ai veicoli già in circolazione. Prepariamoci alla norma Euro 7.
A partire dal 1 luglio 2025, con ogni probabilità, entrerà in vigore la normativa Euro 7. Questa è la proposta della Commissione Europea, che ha intenzione di introdurre nuovi parametri relativi alle emissioni dei veicoli leggeri. Bisognerà poi attendere l’1 luglio 2027 perché queste regole diventino effettive anche per i mezzi pesanti.
La norma Euro 7 proposta dalla Commissione Europea prevede determinati livelli di emissioni e di dispersione di particelle nell’atmosfera, derivati dall’usura dei freni e degli pneumatici. Di conseguenza, queste normative non riguardano solo i veicoli con motore endotermico, ma anche quelli elettrici.
L’intenzione è quello di ridurre il volume di tali particelle del 27%. Per quanto, invece, riguarda le degli ossidi di azoto, l’intenzione della Commissione Europea è quello di imporre una drastica riduzione del 35%, con limite fissato a 60 mg/km.
È prevista una drastica riduzione anche sulle emissioni di particolato, che dovranno essere abbassate del 13%. Scopriamo nel dettaglio quali sono le proposte della norma Euro 7.
Rivoluzione al mercato delle auto: ecco cosa accadrà a partire dal 1 luglio 2025
La norma è Euro 7, proposta dalla Commissione Europea, entrerà in vigore dal 1 luglio 2025 e introdurrà una serie di regole finalizzate alla riduzione dei volumi di particelle e di emissioni prodotti dai veicoli.
Con l’introduzione delle suddette regole ci saranno anche nuove procedure di omologazione, per i nuovi veicoli immessi sul mercato.
Tra le altre cose la normativa prevede anche un tetto alle emissioni di ammoniaca che, a quanto pare, è causa dell’inquinamento atmosferico da particolato fine. Per questa sostanza il valore massimo consentito è di 20 mg/km.
Ma la normativa impone tetti anche alla formaldeide, ovvero un gas irritante e dichiarato cancerogeno. Sono stati fissati anche i limiti alle emissioni di particolato ultra fine, che devono essere sotto i 10 nanometri.
Affinché tutti questi limiti vengono rispettati è necessario che i requisiti di omologazione siano soddisfatti per l’intera durata della vita del veicolo. Di conseguenza, la conformità di auto e furgoni sarà verificata al raggiungimento di 100.000 km, e non 200.000 come accade oggi, e dopo cinque anni di età.
A finire sul banco degli imputati sono le auto a Diesel. A quanto pare, queste vetture diventerebbero troppo costose da omologare, facendo impennare notevolmente i listini dei prezzi. Tuttavia, secondo i costruttori, il problema potrebbe verificarsi anche per i modelli di piccole dimensioni che, ad oggi rientrano in un segmento di mercato economico.