In Italia è possibile accedere ad agevolazioni e alla pensione anticipata per chi fa lavori gravosi. Ecco quali sono queste attività
Il sistema pensionistico italiano prevede diverse agevolazioni per coloro che svolgono lavori considerati particolarmente pesanti.
Queste categorie di lavoratori hanno diritto non solo a benefici speciali, ma anche alla pensione anticipata. Tuttavia, molti si chiedono di quali lavori si tratti esattamente. Nel resto dell’articolo faremo maggiore chiarezza, illustrando in modo dettagliato quali sono i lavori gravosi inclusi nella normativa pensionistica italiana, quali criteri vengono considerati per determinare l’intensità e la fatica di un lavoro e quali modifiche sono state fatte negli anni.
La legge 232/2016 ha introdotto la categoria dei lavori gravosi per offrire un ristoro parziale ai lavoratori che hanno svolto mansioni difficili e rischiose durante la propria carriera. Nel corso degli anni, alcune modifiche normative hanno esteso i benefici a un numero maggiore di persone.
Quali sono le attività che rientrano nella categoria dei lavori gravosi e che possono accedere alla pensione anticipata – IlovetradingInizialmente erano riconosciute come attività gravose undici categorie lavorative. I lavoratori in questi settori avevano la possibilità di accedere all’Ape sociale a partire dai 63 anni con 36 anni di contributi e alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Tra le attività che dalla legge vengono considerate “gravose”, insieme ad altre incluse nelle relative tabelle, rientravano in precedenza gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, gli addetti alla conduzione di gru o di macchinari mobili, gli addetti alla conduzione di mezzi pesanti e camion, gli insegnanti della scuola dell’infanzia, gli operai dell’agricoltura, della pesca e anche quelli della zootecnica.
La legge n. 205/2017, a partire dal 1° gennaio 2018, ha aggiunto altre 4 professioni alla lista dei lavori gravosi (lavoratori marittimi, pescatori, operai agricoli, operai siderurgici). Inoltre, la stessa legge ha introdotto un esonero dall’adeguamento alla speranza di vita per coloro che hanno svolto almeno sette anni di una delle 15 attività nei dieci anni precedenti il pensionamento. Questo esonero è valido a condizione che si abbiano almeno 30 anni di contribuzione e che non si sia beneficiari dell’Ape sociale al momento del pensionamento.
Dal 1° gennaio 2022, l’allegato n. 3 della legge n. 234/2021 ha ampliato le categorie professionali rientranti nei benefici dell’Ape sociale. Ora sono incluse 23 categorie, che sono più ampie rispetto ai criteri precedenti. Attualmente, i benefici previdenziali sono differenziati in base ai seguenti casi: le quindici categorie originarie, definite dal Dm 5 febbraio 2018, beneficiano della pensione anticipata per il lavoro precoce, oltre all’Ape sociale, e sono esenti dall’adeguamento all’aspettativa di vita. Le categorie incluse nell’Allegato 3 della legge n. 234/2021, invece, beneficiano solo dell’Ape sociale.
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