Quando si decide di fare il grande passo ed acquistare una seconda casa, come bisogna procedere con il pagamento dell’Imu? Deve riguardare tutto l’anno anche se l’acquisto è avvenuto negli ultimi mesi? Facciamo chiarezza
Una delle questioni maggiormente dibattute quando si prende la decisione di acquistare un’abitazione da adibire a seconda casa, riguarda proprio una delle imposte ad essa collegate. Stiamo ovviamente parlando dell’Imu che sulle seconde case deve essere versato annualmente ed il cui importo varia in base alle aliquote stabilite dai comuni sul cui territorio l’abitazione si trova.
La domanda che in tantissimi si pongono è come comportarsi a livello burocratico e anche se l’Imu debba essere pagato per l’intero anno anche se l’acquisto dovesse avvenire nella seconda parte dell’anno o, viceversa, se l’abitazione passi da seconda casa a prima casa nel corso dell’anno per via di un cambio di residenza.
Imu e acquisto casa, va pagato sempre per tutto l’anno? Cosa prevede la legge
Anzitutto occorre sottolineare che, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello relativo al cambiamento di proprietà occorre presentare al comune la Dichiarazione Imu. Facendo dunque un esempio, nel caso in cui la compravendita dell’immobile sia avvenuto nel mese di maggio 2023 ci sarà tempo fino al 30 giugno del 2024 per la presentazione di questa dichiarazione.
Diverso invece è il discorso in merito al pagamento dell’imposta: l’Imu infatti si comincia a pagare nel momento esatto in cui si è ufficialmente diventati proprietario dell’abitazione acquistata. Dunque il calcolo della tassa è strettamente collegato alla data del rogito, quella che cioè conferma che, formalmente, è stato acquisito il titolo di proprietario della seconda casa.
Nel caso in cui la data risulti essere anteriore al 15 del mese bisognerà pagare l’Imu per tutto il mese. Se, al contrario, il cambio di proprietà è avvenuto dopo il 15 il calcolo ed il pagamento farà riferimento alla data esatta del cambio. Il tutto come previsto dalla legge 160/2019 comma 761.
Il calcolo dell’Imu
Sempre seguendo le istruzioni di questo comma e prendendo ad esempio l’acquisto a maggio e l’ipotesi che nel mese di luglio vi venga spostata la residenza principale diventando prima casa, ecco come si calcola la prima data Imu del mese di giugno 2023, ovvero l’acconto: occorre considerare soltanto la quota relativa ai mesi di maggio e di giugno; questo senza che la quota Imu dovuta da maggio a dicembre debba essere divisa per due.
Il versamento della prima rata, dunque, sarà pari all’imposta dovuta per il primo semestre, ovviamente applicando la relativa aliquota ma anche la detrazione dei 12 mesi del 2022. Dunque si fa riferimento al fatto che viene rilevato il solo primo semestre e nella fattispecie le due mensilità nelle quali si avrà la proprietà dell’immobile come seconda casa, trascorsi i quali l’Imi non sarà più dovuta.