La compilazione del modello 730 non è sempre cosi semplice e talvolta alcune spese importanti potrebbero non venire inserite poiché inconsapevoli del fatto che può garantire una detrazione.
Sono tante le spese che possono essere portate in detrazione e deduzione nella dichiarazione dei redditi ma alcune di queste sono poco conosciute e diverse persone non le inseriscono, perdendo così il rimborso. Del resto la compilazione del 730, il modello 2023 è disponibile da ormai diversi giorni sul sito dell’Agenzia delle Entrate sia nella precompilata che nella versione modificabile, non è sempre così immediata ed alcuni passaggi potrebbero destare alcuni dubbi.
Se infatti da un lato ormai tutti sanno che farmaci e visite mediche, a patto di superare la franchigia di 129,11 euro, sono detraibili, esiste una spesa sempre relativa all’ambito sanitario e della salute, che garantisce ugualmente un rimborso anche se in pochissimi lo sanno.
Stiamo parlando delle cure omeopatiche, alcune delle quali possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi. È fondamentale dunque informarsi prima di iniziare a compilare il documento poiché il rischio è quello di perdere, in alcuni casi, anche ingenti quantità di denaro. Ricordiamo che con il 730/2023 si possono portare in detrazione le spese sostenute nel corso dell’anno d’imposta 2022.
E la categoria sanità è solitamente una di quelle più ricche di spese detraibili: come previsto dal decreto legislativo 219 del 2006 alcune cure omeopatiche possono senza problemi essere inserite in tale categoria. Ricordiamo che i farmaci omeopatici, ed è il Ministero della Salute a specificarlo, sono tutti quei medicinali ottenuti “a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici”.
Il tutto in base ad uno specifico processo di “produzione omeopatico” accuratamente descritto dalla farmacia europea. Oppure, qualora non vi fosse tale descrizione, “dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze”.
Il farmaco omeopatico, dunque, non è rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale perché pur essendo riconosciuto come medicinale dal Ministero non è a carico del SSN; ma c’è una buona notizia: molti di essi possono essere inclusi nelle detrazioni riguardanti le spese sanitarie. Vale a dire che, proprio come accade per le spese mediche, sarà possibile portare in detrazione il 19% dell’ammontare complessivo speso nel corso del 2022 relativamente alle prestazioni di un medico omeopata o all’acquisto di medicinali omeopatici.
Come fare? Semplice, alla dichiarazione dei redditi andrà allegato lo scontrino della farmacia nel quale siano ben specificati il codice fiscale del destinatario, la quantità e la natura dei medicinali acquistati, nonché il codice identificativo della qualità del farmaco, che si può trovare sulla sua confezione.
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