Cosa possiamo fare in caso di errori nel bonifico parlante? Uno sbaglio infatti potrebbe compromettere l’intera operazione.
Questo tipo di bonifico è chiamato cosi perché rispetto a quelli ordinari, contiene molti dati in più e per questo motivo, ti permette di avere accesso alle detrazioni fiscali. In questi bonifici per esempio è obbligatorio inserire la causale oltre ad altri dati ma proprio per questi dati richiesti in più, possiamo fare errori di compilazione. Vediamo come risolvere la situazione e non perdere le detrazioni.
Per che cosa si utilizza il bonifico parlante? Si tratta di un metodo di pagamento usato dai cittadini per pagare lavori edilizi per cui si desidera avere le detrazioni fiscali. È un documento che attesta le motivazioni dei pagamenti come ad esempio la riqualificazione energetica.
È l’unica modalità di pagamento che viene accettata per poter accedere al bonus edilizio e di conseguenza alle relative detrazioni. Questo documento è valido solo se debitamente compilato. Può essere effettuato online ma anche attraverso enti pubblici come l’Agenzia delle Entrate, che hanno a disposizione tutte le informazioni utili per l’accesso ai bonus per le opere di ristrutturazione.
Come comportarsi in caso di errori nella compilazione
Le informazioni da inserire obbligatoriamente nel bonifico parlante, cosi da poter accedere al bonus sono:
- I dati di chi ordina il bonifico;
- la causa che include le norme riguardanti l’intervento effettuato e al bonus corrispondente;
- i dati del beneficiario del bonifico
Una volta, se si commettevano errori, il bonus non arrivava e quindi nemmeno le detrazioni ma le norme sono cambiate e per evitare problemi, in caso di errore di compilazione, abbiamo due strade da poter percorrere:
- Possiamo farci rimborsare e rifare il pagamento;
- Farsi rilasciare una dichiarazione che sostituisce l’atto notorio.
Gli errori nella causale del bonifico non vanno a pregiudicare l’accesso al bonus e alle detrazioni, mentre il metodo di pagamento errato, come per esempio il bonifico ordinario, sì. Regola valida se gli altri elementi del bonifico sono corretti e permettano di individuare sia il soggetto che l’oggetto dell’operazione del pagamento e il beneficiario, per poter applicare la ritenuta.
Come ripetere e correggere un bonifico parlante
Una delle possibilità in caso di errori nel bonifico parlante o in caso di bonifico sbagliato è quella di rifare il pagamento.
Se succede, si dovrà procedere in questo modo:
- Ci si fa rimborsare totalmente dal beneficiario del pagamento, dopo aver spiegato la situazione, o addirittura chiedere di annullarlo;
- Si compila il bonifico parlante, inserendo correttamente i riferimenti normativi richiesti;
- Ripetere il pagamento usando il bonifico parlante nella maniera corretta in modo da accedere alle detrazioni.
Oltre all’annullamento o al rimborso e alla ripetizione del pagamento in maniera corretta, è possibile usare un’altra modalità di correzione prevista dall’Agenzia delle Entrate per evitare che il cittadino perda le detrazioni che gli spettano solo per un errore di compilazione.
La circolare n. 43/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate, permette, anche in caso di bonifico ordinario, di andare a sistemare l’errore; in questo caso però è necessario richiedere all’impresa a cui è stato fatto il pagamento sbagliato, una dichiarazione di atto notorio.
In tale dichiarazione, si dovrà attestare che i corrispettivi accreditati siano correttamente contabilizzati per l’imputazione nella determinazione del reddito che andrà a correggere gli errori fatti durante la compilazione del bonifico. Detta dichiarazione dovrà essere firmata dal fornitore. Quando la si riceve, il contribuente deve ricordarsi di presentare la suddetta dichiarazione, insieme alla fattura e al bonifico originale, quando farà la dichiarazione dei redditi.
Nella dichiarazione dovranno essere segnalati:
- Nome società, P.Iva o codice fiscale, insieme a nome e cognome del suo rappresentate;
- Dati fattura e bonifico errato;
- Dichiarazione che le somme siano state contabilizzate ai fini dell’imputazione nella determinazione del reddito;
- La firma del fornitore.
Ma quali sono le differenze tra questi due bonifici? Queste riguardano essenzialmente i dati che si devono andare ad inserire obbligatoriamente nel bonifico parlante e sono, oltre all’IBAN:
- La causale del bonifico con i riferimenti della fattura e il tipo di bonus e il riferimento normativo applicabile;
- Il codice fiscale del beneficiario;
- Il tipo di agevolazione: ristrutturazione edilizia, risparmio energetico, acquisto mobili ed elettrodomestici, interventi antisismici.
- Per l’intestatario del bonifico, il numero di Partita Iva o codice fiscale dell’azienda responsabile dei lavori.