Il canone Rai è una questione spinosa per tantissime persone. Per fortuna c’è la soluzione: grazie a questa guida non lo pagherai più
Che il canone Rai sia per molti cittadini una questione indigesta è ormai assodato. La quasi totalità dei cittadini si ritrova a doverlo pagare senza un apparente motivo. Compresi coloro che, con tutta la buona fede possibile, sostengono di non guardare la televisione da anni e anni. E non è affatto una sorpresa, dato che le principali piattaforme streaming legali hanno totalmente soppiantato il tipico intrattenimento da digitale terrestre. Tuttavia la sostanza non è cambiata. L’obbligo di pagamento continua a vigere.
Per chi non lo sapesse, il canone in questione è un’imposta obbligatoria che riguarda il possedimento di una televisione o di apparecchiature adatte alla trasmissione di canali televisivi. In quanto vincolo deve essere pagata per forza, a prescindere dalla categoria di appartenenza. Non è un caso il fatto che venga addebitata nelle bollette. Il costo finale comprende, dunque, anche questo canone. Anche i computer e gli smartphone vengono messi alla stregua delle televisioni, essendo in grado di ricevere. Scamparsela è difficile dunque.
L’importo numerico di questa imposta obbligatoria è di 90 euro all’anno. Una cifra considerevole, se si considera che quasi nessuno conosce la ragione esatta per cui la si debba pagare. Dai proventi di questo canone viene finanziato l’intero (o quasi) operato del servizio pubblico televisivo italiano. Per questo motivo si chiama canone Rai. Chiaramente l’importo in questione non è fisso, e può variare in base a determinate condizioni. Condizioni riguardanti in primis la “posizione” fiscale del contribuente che riceve l’addebito.
Nonostante il suo carattere di obbligatorietà esiste un modo per non pagarlo. Potrebbe sembrare scontato, ma in realtà quasi nessuno ci ha mai pensato prima d’ora. Per questo ci si ritrova qui a parlarne nel dettaglio.
Canone Rai obbligatorio? Tutto il contrario!
Come da premessa fatta nel titolo, il canone Rai si può non pagare. Per farlo basta un solo click, necessario per mandare l’apposita richiesta di esenzione. Le categorie che non sono tenute a versare il pagamento sono:
- Chi ha 75 anni e un reddito inferiore agli 8.000 euro
- I membri delle Forze Armate italiane, rappresentanti diplomatici e via discorrendo
- I rivenditori e i negozi che si occupano di vendita e riparazione di dispositivi elettronici
Volendo si può anche presentare la richiesta in questione da non detentori di una televisione. La dichiarazione sostitutiva la si dovrà inviare tramite via telematica, presso il sito dell’Agenzia delle Entrate. La domanda sarà valida dal primo giorno dell’anno di un determinato periodo. La procedura di rimborso non cambia. Bisognerà muoversi tramite il sito indicato e si dovrà dichiarare la propria situazione ricorrendo alla prassi prevista.
Il periodo in cui si presenta la domanda varia fortemente. Se si presenta la richiesta apposita dal primo febbraio alla fine del mese di giugno, questa sarà valida per il secondo semestre dell’anno successivo. Dunque, prendendo in causa il 2023, sarà valida nell’anno successivo. Ovvero nel periodo successivo a giugno, anno 2024. Queste sono cose a cui bisogna fare attenzione, onde evitare di fare dei calcoli errati su delle basi altrettanto errate.