L’auto diesel viene bandita da diversi Comuni italiani a causa degli inquinanti che produce durante la combustione del gasolio. Si va verso un’abolizione totale?
Il blocco dei veicoli con motore diesel ha ragioni precise ma chi aiuterà i cittadini a sostenere la spesa di una nuova auto meno inquinante?
Le grandi città da diverso tempo optano periodicamente per il blocco della circolazione alle auto diesel. Da Milano a Roma vige l’obiettivo del diesel free nel centro della città per diminuire gli inquinanti in circolazione nell’aria. Niente Euro 3, Euro 4 e Euro 5 nelle due metropoli ma ogni Comune ha le sue regole da rispettare che impongono a cittadini e turisti di verificare gli aggiornamenti sui divieti di circolazione per non rischiare di essere multati.
E siamo solo all’inizio. Le previsioni ipotizzano un graduale restringimento dell’uso delle auto con motore diesel nelle grandi città ma anche in quelle di dimensioni più limitate. Lo scopo è tutelare la salute dei cittadini evitando un ulteriore peggioramento della qualità dell’aria dei centri urbani. Solo il gasolio inquina o le restrizioni dovrebbero coinvolgere anche altre emissioni?
Le auto a gasolio emettono N2 (azoto – 67%) e CO2 (anidride carbonica – 12%), ossigeno e vapore acqueo nella misura del 20%. Per quanto riguarda l’anidride carbonica occorre chiarire che le emissioni di un motore diesel sono inferiori in media rispetto quelle di un’auto a benzina. Il vero problema è l’1% di sostanze inquinanti non conteggiate nelle precedenti percentuali delle emissioni che può danneggiare la salute delle persone.
Questo 1% include monossido di carbonio – CO – idrocarburi, NOx e PM. Per PM si intende il particolato generato dalla combustione incompleta del gasolio. Si compone di piccole particelle di combustibile, olio, polvere e lubrificante. L’emissione è tra le 6 e le 10 volte maggiore rispetto a quella di un’auto con motore a benzina. Significa probabilità maggiore di insorgenza di asma, tumore ai polmoni, malattie cardiovascolari. E, come se non bastasse, il particolato inquina l’acqua, il suolo, l’aria.
Il NOx, poi, causa acidificazione con formazione dello smog e dell’eutrofizzazione e, dunque, aumento dei problemi respiratori nelle persone. Per non parlare del monossido di carbonio che entra nel sangue e diminuire la capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno.
Tutto questo per spiegare il motivo per il quale si va verso un’abolizione delle auto diesel, non solo dei modelli più vecchi ma anche delle Euro 6, ritenute meno inquinanti (sia per la categoria diesel che a benzina).
La direzione, però, sarà diversa da Comune a Comune dato che le restrizioni applicate per il diesel non sono uguali. Milano, una delle città maggiormente coinvolte nella “lotta la gasolio” spinge per interdire l’Euro 6 – il meno inquinante come detto – tra il 2024 e il 2030. Si vuole tutelare la salute delle persone ma occorre considerare che non tutte le famiglie possono permettersi l’acquisto di una nuova auto. Si penserà anche a questo?
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