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Mutuo, forse non lo sai ma puoi smettere di pagarlo: i casi previsti dalla legge

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Gian Lorenzo Lagna

Quando risulta possibile smettere di pagare il mutuo legalmente? Scopriamo i casi e cosa fare per interrompere il versamento delle rate.

La legge italiana tutela i mutuatari, ovvero coloro che stipulano accordi di mutui per l’acquisto di beni, con l’obiettivo di garantire l’insussistenza assoluta di incongruenze che potrebbero condurre a difficoltà di pagamento ed estinzione del debito accumulato. Ma in quali casi è possibile sospendere o addirittura interrompere del tutto il pagamento del mutuo?

Quando è possibile sospendere o non pagare il mutuo
Un Fondo Statale prevede che il mutuo possa essere sospeso fino ad un massimo di 18 mesi in specifiche condizioni di difficoltà gravi – ILoveTrading.it

Ebbene, per i mutuatari che si trovassero temporaneamente in condizioni di difficoltà per affrontare le rate del mutuo, esiste un Fondo Statale che prevede che questo venga sospeso fino ad un massimo di 18 mesi se relativo all’acquisto della casa principale e se sia stato attivato da almeno un anno. 

Per richiedere la sospensione, è necessario rivolgersi all’istituto di credito che ha concesso il mutuo e presentare la documentazione scaricabile dal sito web ufficiale della Consap, ovvero la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme ad un documento di identità in corso di validità e la posizione ISEE, che deve risultare inferiore ai 30.000 Euro.

La sospensione può essere accettata dall’istituto quando sia avvenuta la morte di uno degli intestatari del mutuo, a seguito di licenziamento, in caso perdita di autosufficienza o di sopraggiunta invalidità all’80% e di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro.

I casi in cui la legge prevede la possibilità di non pagare il mutuo

Sono quattro i casi in cui la legge prevede la possibilità che il mutuo non sia da pagare, ovvero quando è di tipo usurario, in caso di sovrindebitamento, nei casi di cosiddetto “anatocismo” bancario (ovvero in cui risultino interessi troppo elevati) e nel caso di errori di tipo contrattuale. Ogni mutuatario può verificare se le condizioni del mutuo che ha stretto con il proprio istituto rientrino in uno – o più – di questi casi.

Vediamo quando è possibile sospendere o non pagare il mutuo
Per trovare la documentazione necessaria per avanzare la domanda, è possibile visitare il sito ufficiale della Consap – ILoveTrading.it

Ad esempio, per comprendere se il proprio mutuo sia di tipo usurario, è necessario verificare se il tasso applicato superi quello medio del 50%, tenendo conto degli interessi su base singola e delle spese aggiuntive relative, ad esempio, ai costi di apertura e di gestione della pratica. Se il mutuatario versa in queste condizioni, può agire legalmente per illegittimità ed ottenere di non pagare gli interessi.

Tra i casi menzionati, l’unico in cui al mutuatario viene riconosciuto il diritto di non pagare il mutuo in toto riguarda le circostanze in cui gli accordi contrattuali risultino in difetto di lacune gravi ed importanti, come l’assenza della firma di uno degli intestatari o la mancanza di forma scritta dell’accordo. In questi casi, il mutuo viene considerato nullo. In caso di dubbi, può risultare ideale richiedere il parere di un esperto in assistenza al lavoro ed alla stessa Consap. 

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