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Condizionatori: devi cambiarli obbligatoriamente, ennesima mazzata UE

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Massimiliano Ciancaglioni

C’è da fare particolare attenzione perché la maggior parte dei condizionatori potrebbero non valere più: ecco il motivo

In tanti stanno già pensando alle giornate estive e al caldo che le pervaderà. Chiaramente, il miglior modo per respingere l’ondata di afa che arriverà è l’uso del proprio condizionatore. Occhio però, perché quest’ultimo potrebbe non valere più ormai, e ciò potrebbe rivelarsi un problema in vista dei prossimi mesi per refrigera il prossimo ambiente.

Regolamento Ue condizionatori
Perché i condizionatori potrebbero non essere più validi – Ilovetrading.it

Ricordiamo che i dati dell’ISTAT ci dicono che il condizionatore è tra gli elettrodomestici più diffusi e che le spese relative all’utilizzo di tali apparecchi in Italia coprono addirittura il 70%. Inoltre si tratta di uno degli apparecchi più inquinanti, soprattutto nel caso in cui si tratti di un apparecchio molto vecchio e con classe energetica molto bassa. Cerchiamo di capire allora bene perché.

Uno studio fatto dai ricercatori del Dipartimento di Scienza dell’atmosfera di Wisconsin-Madison ha dimostrato che l’utilizzo di questo tipo di elettrodomestici aumenta l’anidride carbonica e gli altri gas nocivi immessi nell’atmosfera. La stessa ricerca spiega che il condizionatore è responsabile di circa il 10% delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale.

Condizionatori, il regolamento UE non piace all’Italia

L’Unione Europea ha quindi provato a reagire a questa problematica accelerando con il Green Deal con la la lotta agli idrofluorocarburi (F-gas) e al loro effetto serra. Il regolamento, approvato lo scorso 30 marzo, prevede il taglio di questi F-gas entro il 2023 per eliminarli definitivamente nella prima metà del secolo. Saranno dunque banditi tutti gli impianti che li usano.

Regolamento Ue condizionatori
Perché i condizionatori potrebbero non essere più validi – Ilovetrading.it

Ecco perché dal primo gennaio 2024 scatterà l’obbligo di sostituire gli impianti di refrigerazione stazionari e sarà un duro colpo al settore della produzione. Anche l’Italia, tra gli altri, no approva questo regolamento e molte associazioni hanno manifestato a più riprese la loro preoccupazione e contrarietà. Effettivamente non si tiene conto delle varie applicazioni degli apparecchi e dei tempi di formazione per i nuovi tecnici.

Anche Confindustria ha chiesto limiti più ragionevoli e realistici, così come il governo italiano e Fratelli d’Italia, pronti a dare battaglia alla risoluzione UE sul Green Deal.

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