Un noto esponente politico accetterà donazioni in Bitcoin per la sua campagna elettorale. Un caso che finirà sui libri di storia ed economia.
L’annuncio è arrivato nel corso del primo appuntamento della sua campagna elettorale: “Oggi mostriamo al mondo la potenza, la solidità e la flessibilità del Bitcoin. Quasi tutti i presenti in questa sala sono consapevoli del nesso tra Bitcoin, democrazia e libertà. Sono appassionati perché rappresentano il bisogno profondo che abbiamo di libertà e democrazia e la promessa che questa innovazione ha di garantire queste virtù”.
Parola di Robert F. Kennedy Jr, nipote del 35° presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy. Sarà lui il primo candidato alla presidenza nella storia degli Stati Uniti ad accettare donazioni in Bitcoin per la sua campagna elettorale. Nel corso dell’evento ha rimarcato che la criptovaluta è un “simbolo di democrazia e libertà”. Un caso destinato a fare scuola anche in Italia?
Le donazioni ai partiti ai tempi del Bitcoin
Robert F. Kennedy Jr. – che sfiderà il Presidente democratico in carica Joe Biden alle prossime elezioni Usa – ha già condiviso su Twitter le sue opinioni libertarie sulle criptovalute. In un post del 3 Maggio scorso, in particolare, ha affermato che “le tecnologie cripto sono un importante motore di innovazione”, aggiungendo però che gli Stati Uniti stanno ostacolando il settore e spingendo “l’innovazione altrove”.
Le cifre in ballo sono molto importanti: decine di milioni di dollari in donazioni. Durante le elezioni di metà mandato dello scorso anno, Sam Bankman-Fried, ex CEO del crypto exchange FTX, ha donato 40 milioni di dollari a sostegno dei candidati. Anche il crypto exchange Coinbase ha svolto un’attiva azione di lobbying per la legge che regolamenta lo spazio delle criptovalute nel Paese a stelle e strisce.
Il crescente impegno di RFK Jr. nei confronti delle criptovalute fa da contraltare a un ambiente normativo rigido negli Stati Uniti, che diffonde incertezza tra gli operatori e danneggia un settore già in difficoltà, tra gli alti e bassi delle Borse. Secondo il candidato alla Casa Bianca, l’economia statunitense potrebbe essere più forte se disponesse di un sistema diversificato di valute.
Ipse dixit: “Proprio come un ecosistema diversificato è un ecosistema resiliente, anche la nostra economia sarà più resiliente se avrà una serie diversificata di valute, non solo una singola, controllata a livello centrale. Oggi vediamo quanto sia fragile il nostro sistema ultra centralizzato“. Forse la sua iniziativa aprirà un nuovo capitolo nella storia delle criptovalute.