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Attenzione al pagamento IMU, non sempre deve essere effettuato: esiste il bonus per l’esenzione

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Antonia Festa

La Corte Costituzionale ha introdotto un’importante novità in tema di esenzione dall’IMU. Riguarda una determinata categoria di soggetti.

La sentenza n.209/2022 della Corte Costituzionale ha rivoluzionato la concezione di “abitazione principale“, riguardo alla possibilità dei coniugi di richiedere l’esonero dal pagamento dell’IMU.

esenzione IMU residenza principale
Le ipotesi in cui è possibile usufruire dell’esenzione IMU (Ilovetrading.it)

L’IMU (Imposta Municipale Unica) si può non pagare solo al ricorrere di due condizioni essenziali:

  1. il proprietario deve avere la residenza presso l’immobile per il quale si vuole beneficiare dell’esenzione;
  2. l’immobile deve fungere anche da dimora abituale del proprietario. Non è sufficiente, dunque, la residenza ma è obbligatorio che il beneficiario viva costantemente lì per gran parte del tempo.

L’edificio, inoltre, deve essere utilizzato a titolo di abitazione civile, perché l’esonero non è richiedibile per le attività commerciali o gli uffici.

Questi requisiti valgono anche se a chiedere l’agevolazione economica sia un soggetto sposato. Le coppie, infatti, possono richiedere il cd. Bonus per l’esenzione, ma rispettando alcuni accorgimenti, introdotti dalla sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale.

Doppia esenzione IMU per coppia sposate o conviventi? Sì, ma solo a queste condizioni

Mettiamo il caso che marito e moglie possiedano un immobile a testa. Ai sensi del D.L. n. 146/2021, le coppie sposate hanno la facoltà di scegliere quale delle due abitazioni di proprietà sia la propria abitazione principale e, dunque, per quale di esse usufruire dell’esenzione IMU. La regola vale anche se gli edifici sono ubicati in Comuni differenti.

esenzione IMU coppie sposate e conviventi
Le coppie sposate e conviventi possono chiedere la doppia esenzione IMU (Ilovetrading.it)

Il principio si basa sul presupposto che una coppia sposata conviva. Ma cosa succede se non è così? In molti casi, ad esempio, marito e moglie sono costretti a vivere separatamente per motivi lavorativi. In queste circostanze, si può beneficiare della doppia esenzione IMU? In altre parole, si può essere sollevati dal pagamento dell’imposta per entrambi gli immobili?

La risposta è affermativa, a patto che ricorrano i due requisiti della residenza e della dimora abituale, da parte di ciascun coniuge, per l’immobile interessato. Questa soluzione è possibile grazie alla sentenza n.209/2022 della Corte Costituzionale, con la quale è venuto meno il richiamo al “nucleo familiare” nel concetto di abitazione principale.

I coniugi che risiedono abitualmente e anagraficamente in residenze differenti possono usufruire della doppia esenzione IMU; il privilegio si estende anche alle coppie di fatto conviventi. I partner, dunque, che vivono insieme possono ottenere l’esonero per la “prima casa”. Ma se abitano in case diverse, hanno accesso alla doppia esenzione.

La sentenza della Corte Costituzionale ha effetti retroattivi e si applica anche alle annualità pregresse.

L’agevolazione, tuttavia, non riguarda le seconde case o le case vacanze. Bisogna, infine, prestare molta attenzione perché i Comuni possono predisporre controlli accurati, per verificare che quanto dichiarato dal proprietario dell’immobile corrisponda al vero. Per scovare eventuali “furbetti”, possono essere effettuate verifiche sui consumi di elettricità, gas ed altre utenze sull’abitazione principale.

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