Sempre più immobili sono soggetti a pignoramento. Oggi vediamo cosa succede nel caso in cui la casa sia in comproprietà.
Quando una persona non riesce a saldare i propri debiti – con il Fisco o con creditori privati – può vedersi pignorare la casa. Ma che succede se l’immobile è in comproprietà? In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Di questi tempi contrarre debiti è più comune di quanto si immagini. Come è comune vedersi pignorare conto corrente e abitazione. Uno dei casi più frequenti in cui una casa viene pignorata è quando non si riescono più a pagare le rate del mutuo. E con gli attuali tassi d’interesse non è un fenomeno raro.
Ci sono situazioni ancora più complesse come quando le conseguenze di un debito ricadono su altre persone. Siano esse familiari, amici o il proprio partner. Solitamente quando una coppia si sposa il conto corrente è comune e anche l’abitazione si acquista in comproprietà.
Casa in comproprietà e pignoramento: ecco la verità
Immaginate di avere in comproprietà un immobile con una persona che ha contratto debiti. La domanda che tutti si pongono è: ma in questo caso l’appartamento può essere pignorato? La risposta non è affatto scontata.
Purtroppo la risposta è affermativa: il creditore può pignorare l’intero immobile per venderlo all’asta. Non c’è nessuna legge che lo obblighi a pignorare e vendere solo la quota di proprietà del debitore. Il creditore ha solo l’obbligo di notificare l’atto di pignoramento a tutti i comproprietari i quali possono decidere di saldare il debito liberando così l’immobile dall’ipoteca e dal pignoramento.
Se, invece, nessuno paga allora il creditore deve chiedere al giudice di verificare se sia possibile dividere l’immobile in tante parti per quante sono le quote dei comproprietari. In tal caso il creditore procede a pignorare solo la parte dell’immobile di proprietà del debitore.
Ma se l’immobile non è suddivisibile allora di procede con il pignoramento di tutta la casa che verrà messa all’asta. Dopo la vendita, però, al creditore spetterà solo la cifra corrispondente alla quota del suo debitore. Il resto del ricavato andrà agli altri comproprietari della casa. Ogni comproprietario ha il diritto di chiedere l’assegnazione della quota posta all’asta, previa corresponsione al creditore del valore stimato oppure può partecipare direttamente all’asta per il riacquisto dell’immobile.
Se il creditore è il Fisco la situazione cambia in quanto può pignorare solo la quota del debitore. Ma se l’immobile è la “prima casa” del debitore, il pignoramento non può avvenire. Affinché l’immobile possa essere salvato dall’asta è necessario che:
- sia l’unico immobile di proprietà del debitore;
- sia il luogo di residenza del debitore;
- rientri nella categoria catastale di civile dimora;
- non sia ricompreso nelle categorie catastali di lusso A/1, A/8 e A/9.