Google contro Microsoft, Bard contro ChatGPT: nel 2023 la battaglia per lo scettro della miglior IA è senza esclusione di colpi di scena.
La prima a battere il colpo è stata Microsoft, investendo circa 10 miliardi su OpenAI e quel gioiellino sulla bocca di tutti: ChatGTP. Da Mountain View sono stati zitti e buoni, nessuna parola (ufficiale) fino al Google I/O di inizio maggio. Nella tradizionale convention annuale dedicata agli sviluppatori, Big G è andata ben oltre l’annuncio degli attesi smartphone (i Pixel 7/a, del primo pieghevole (il Pixel Fold), di quel tablet che ha tanta voglia di competere con l’iPad. Ma lo sviluppo della (sua) Intelligenza Artificiale è stato il fulcro della sua convention.
“Puoi usare Bard per far avanzare le tue idee”. L’hanno spiegato così da Mountain View cos’è quel chatbot che ha una voglia matta di giocarsela alla pari con ChatGPT: sviluppa un piano e trova modi diversi per portare a termine le cose, permette un riepilogo rapido e di facile comprensione di argomenti più complessi, crea prime bozze di schemi, e-mail, post di blog, poesie e molto altro. Basterà tutto questo a fermare l’avanzata di ChatGPT?
A prescindere dalla sfida fra i due colossi High Tech, i progressi dell’Intelligenza Artificiale affascinano ma preoccupano al tempo stesso. Oltre a un mondo online dove ogni notizia viene partorita non dall’essere umano, l’AI potrebbe sostituire milioni di posti di lavoro in tutto il mondo, destabilizzando mercato. Un futuro catastrofico per la razza umana?
Chi sopravviverà all’intelligenza artificiale
OpenAI giura che non andrà a finire come la proiezione di Goldman Sachs, secondo cui oltre 300 milioni di posti di lavoro sarebbero minacciati dall’intelligenza artificiale, immaginando maremoti scatenati da IBM (per fare un esempio), che sta attualmente lavorando per sostituire il 30% delle sue 26.000 persone a disposizione, proprio con ChatGPT per ottimizzare i costi.
L’alleato forte di Microsoft ha voluto valutare l’impatto di ChatGPT sul mondo del lavoro evidenziando come 34 categorie di lavoro non saranno mai influenzate dall’Intelligenza Artificiale. Queste: macellatori e confezionatori di carne, aiutanti muratori, aiutanti di copertura, scalpellini, aiutanti idraulici, piastrellisti e marmisti, aiutanti falegnami, aiutanti pittori, cartai, installatori e riparatori di linee elettriche, stuccatori e stuccatori, tagliablocchi, idraulici, pipefitters e installatori, produttori di stampi, atleti sportivi, chiodatori per tetti nell’industria mineraria, parrucchieri, operatori di attrezzature per pavimentazione, rivestimento e rincalzatura, potatori e cuochi, tagliacarne, riparatori di vetri per veicoli, subacquei. E ancora.
Muratori di cemento e rifinitori di calcestruzzo, meccanici di autobus e camion e specialisti di motori diesel, Meccanici motociclistici, operatori di piattaforme di palificazione, operatori di piattaforme petrolifere, di estrazione di petrolio e gas. La domanda da porre a ChatGPT sarebbe: e tutti gli altri? Ai posteri l’ardua sentenza