Il 2023 è l’anno del 60° anniversario dell’intramontabile serie Carrera di TAG Heuer, ma è anche l’anno in cui il famoso marchio di orologeria comincia la sua scalata a livello finanziario.
La TAG Heuer punta a dominare il mercato degli orologi di lusso. E Frédéric Arnault, ventottenne erede di LVMH, nelle vesti di CEO, è già riuscito a trasformare il marchio in una società da un miliardo di dollari. Il giovane Arnault ha capito in che modo poter rendere popolare un marchio finora apprezzato solo da un ristretto gruppo dei milionari.
L’idea del giovane è appunto rendere il lusso un prodotto appetibile per le masse. E l’esempio gli è stato dato da suo padre, il settantaquattrenne Bernard Arnault, l’uomo più ricco del mondo e patron di LVMH. Per far crescere l’offerta e avvicinare gli orologi di lusso a un pubblico più vasto, il nuovo CEO di TAG Heuer ha puntato tutto sull’innovazione, sulla pubblicità e sull’apertura di varie boutique in punti strategici.
Per sponsorizzare il marchio ha collaborato con la Formula 1 e prodotto il nuovo film di Ryan Gosling, chiedendo all’attore di indossare in ogni scena un cronografo del marchio. Ha assoldato Alexandra Daddario come testimonial. L’anno scorso ha inaugurato ufficialmente una seconda boutique italiana a Roma, in via dei Condotti. Poi ha investito sui diamanti rosa “coltivati” in laboratorio e sul mercato cinese. E così il giro di affari del marchio è salito in pochi mesi alla cifra simbolo di un miliardo di dollari di fatturato.
La rivoluzione di TAG Heuer: ora il lusso fattura come un prodotto commerciale
Bella cifra, un miliardo di dollari. Ma non è nulla in confronto ai capitali gestiti dalla società francese LVMH, che è la prima azienda europea a superare la barriera dei 500 miliardi di dollari (455 miliardi di euro). LVMH è l’azienda francese del lusso composta dal marchio di moda Louis Vuitton e dalle aziende di bevande Moët e Hennessy.
Quando qualche mese fa la Borsa di Parigi ha chiuso con le azioni LVMH in rialzo dello 0,1% a un valore di 902 euro, Bernard Arnault ha festeggiato superando la soglia limite e dichiarando il nuovo fatturato record.
Il successo di LVMH, che possiede settantacinque marchi di lusso tra cui Tiffany & Co., Christian Dior, Fendi, Givenchy, Marc Jacobs, Stella McCartney, Bulgari e appunto TAG Heuer, è dovuto di certo a una crescente domanda da parte delle parti più ricche della società. Ai nuovi miliardari sauditi, cinesi, indonesiani e indiani. Tutti e cinque i figli di Arnault ricoprono posizioni di rilievo in LVMH e nei suoi marchi.
La più grande, Delphine Arnault, è amministratrice del gruppo LVMH dal 2004. Antoine, 45 anni, è vicepresidente ed ex amministratore delegato di Christian Dior. Poi c’è Alexandre, che a 30 anni è vicepresidente esecutivo di Tiffany & Co.. Il già citato Frédéric, 28 anni, è l’amministratore delegato di Tag Heuer. Infine c’è il più giovane dei cinque fratelli, Jean, 24 anni, che è il direttore dello sviluppo e del marketing degli orologi di Louis Vuitton.
La TAG Heuer SA è un marchio storico svizzero di lusso che progetta, produce e commercializza orologi e accessori moda. Da quando è stato acquistato da LVMH produce anche occhiali e telefoni cellulari. Il nome TAG Heuer combina le iniziali di “Techniques d’Avant Garde” e il cognome del fondatore: Edouard Heuer.